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OSSERVATORIO CAPITALE SOCIALE - GLI ITALIANI E LA SICUREZZA

Osservatorio nazionale a cadenza trimestrale in collaborazione con Coop (Ass. Naz.le cooperative di consumatori). Senso civico, altruismo, solidarietà e altri comportamenti riconducibili al concetto di "capitale sociale".
FENOMENOLOGIA DELL'INSICUREZZA
[di Ilvo Diamanti]

GLI ITALIANI E LA SICUREZZA
[di Fabio Bordignon e Luigi Ceccarini]

È salita, nell'ultimo anno e mezzo, la tensione sociale attorno al tema della criminalità. La generica preoccupazione tende quindi a trasformarsi in senso di insicurezza riferito al proprio contesto di vita, dove si diffonde il timore di essere vittime di reati. Investiti dal fenomeno sono soprattutto i centri di dimensioni più grandi, mentre la geografia della paura individua in alcune regioni del Nord e nel Mezzogiorno le aree di maggiore criticità. È quanto emerge dalla rilevazione periodica dell'Osservatorio sul Capitale Sociale, realizzata da Demos-Coop.
Nove persone su dieci si dicono molto (47%) o abbastanza (45%) preoccupate per la criminalità in Italia; più di otto su dieci pensano che la situazione, sotto questo profilo, sia peggiorata negli ultimi cinque anni. Ciò testimonia quanto la questione sia sentita dagli italiani. Più contenuta è, invece, l'inquietudine rispetto all'area di residenza dei rispondenti, che tuttavia ha conosciuto un rapido deterioramento proprio nell'ultimo periodo. La quota di persone che si dicono preoccupate per la criminalità nella zona dove abitano ha superato la soglia della maggioranza assoluta, lievitando dal 48 al 57% (il 22% si dice molto preoccupato). Ritengono la situazione peggiorata nel loro ambiente quotidiano il 44% degli intervistati: erano il 34% nel 2005. Il timore investe un po' tutta la società, ma tocca i picchi più elevati, e la crescita più consistente, fra le donne, i giovani, chi risiede nei centri metropolitani, nel Nord Ovest e nel Mezzogiorno.
Quando si parla di criminalità, la prima preoccupazione, per i cittadini, è quella di subire un furto in casa: essa coinvolge il 55% del campione, contro il 51% di un anno e mezzo fa. Al secondo posto troviamo scippi e borseggi (49%), seguiti dalle truffe legate all'uso del bancomat o della carta di credito (47%). Per tutti i tipi di reato considerati, il rischio (percepito) di diventare vittima tende a crescere. A creare tale clima di insicurezza concorrono, indubbiamente, fattori diversi, non sempre legati alla precisa evoluzione del numero dei reati. Molto spesso, eventi di forte impatto emotivo (nazionali o locali), accompagnati da un'ampia attenzione mediatica, contribuiscono a diffondere un sentimento di ansia.
Peraltro, il provvedimento dell'indulto di un anno fa si configura come un'ulteriore fonte di insicurezza: il 52%, fra gli intervistati, pensa che tale misura abbia (molto) contribuito ad alimentare i tassi di criminalità. Sebbene, in parlamento, sia stato votato da una maggioranza "trasversale", il sondaggio Demos-Coop evidenzia come siano soprattutto gli elettori di centro-destra ad esprimere tale giudizio (67% contro il 30% di quelli di centro-sinistra).
Del resto, la (in)sicurezza ha assunto un colore politico piuttosto preciso sulla scena pubblica: gli elettori della CdL appaiono più sensibili a questa tematica. E le forze di centro-destra godono di una migliore reputazione quanto a capacità di affrontare la questione. Gli stessi elettori di centro-sinistra, sotto questo profilo, sembrano in parte dubitare della propria parte politica.
Insidiati nel proprio recinto domestico, i cittadini tendono, sempre più, a dotarsi di dispositivi (o strategie) di auto-difesa. Quasi uno su due ha installato porte o finestre blindate (47%), uno su tre ha acquistato un sistema antifurto. Circa uno su quattro lascia le luci accese, quando esce la sera (28%).
La domanda di sicurezza passa anche attraverso la disponibilità a ridurre la privacy. La video-sorveglianza di strade e luoghi pubblici viene approvata dall'86% degli intervistati. La crescita di tale componente - circa cinque punti rispetto al 2005 - si lega, probabilmente, all'utilità di tale strumento nella risoluzione di importanti fatti di cronaca nera; come il recente omicidio nella metropolitana di Roma.
NOTA METODOLOGICA

L'Osservatorio sul capitale sociale è diretto da Ilvo Diamanti e realizzato da Demos & Pi in collaborazione con Coop (Ass. Naz.le cooperative di consumatori).
L'indagine è curata da Ilvo Diamanti, Luigi Ceccarini e Fabio Bordignon con la collaborazione di Ludovico Gardani per la parte metodologica (LaPolis, Univ. di Urbino) e Filippo Nani (Medialab, Vicenza) per quella organizzativa. Natascia Porcellato ha partecipato all'impostazione dell'indagine e all'analisi dei risultati.
Il sondaggio è stato condotto dalla società Demetra di Venezia (sistema CATI, supervisione Claudio Zilio) nel periodo 4-8 giugno 2007. I dati sono stati successivamente trattati e rielaborati in forma del tutto anonima. Il campione intervistato (N=1307) è rappresentativo della popolazione italiana con oltre 15 anni per genere, età, titolo di studio e zona geopolitica di residenza.
Il documento completo su www.agcom.it.
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