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SPECIALE ELEZIONI 2008 - L'ITALIA A COLORI

Coordinate e geografia del voto politico e amministrativo 2008, attraverso le analisi post-elettorali condotte da Demos & Pi.
L'AREA DI CENTRO-SINISTRA
[di Paola Bolzonello]

Il centro-sinistra ha perso le elezioni. In ogni provincia italiana, sommando alla coalizione guidata da Veltroni i voti ottenuti dalla Sinistra Arcobaleno (e dalle altre formazioni minori afferenti a quest'area), si osserva una perdita di consensi rispetto alla precedente tornata elettorale. Di entità variabile ma di segno costante in tutta la penisola. Il Sud Italia viene "conquistato" dal centro-destra, in particolare in Sicilia dove anche il voto per la Presidenza della Regione ha confermato l'orientamento degli elettori alle elezioni politiche. Restano roccaforti del centro-sinistra le regioni "rosse": Toscana, Emilia Romagna, Umbria e Marche fanno registrare percentuali di consenso anche superiori al 50%. Di fatto, quella che sembra essere una ridotta crescita di Uniti nell'Ulivo trova compensazione in un aumento di voti dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro: nel contesto della globale area di centro-sinistra, questo "recupero" non è però stato comunque sufficiente a colmare la lacuna lasciata dai voti persi dalla Sinistra Arcobaleno che, scendendo sotto alla soglia del 4% a livello nazionale, non è rappresentata in Parlamento.
In questa sezione analizzeremo il voto per l'area di centro-sinistra: partendo dal Partito Democratico, che da solo ha guadagnato il 33.2% dei voti, e facendo seguire le mappe dell'Italia dei Valori, esamineremo qual è stato il risultato complessivo per il candidato leader Veltroni. Per completare l'area politica di centro-sinistra, abbiamo riportato le mappe relative ai consensi ottenuti nel territorio nazionale dalla Sinistra Arcobaleno guidata da Bertinotti. Per ciascun partito o coalizione sono previste due mappe: la prima presenta la ripartizione geografica del voto per provincia, mentre la seconda confronta il voto 2008 con le corrispondenti percentuali di consensi ottenute nella tornata elettorale del 2006.

Il Partito Democratico. Il maggior partito della coalizione di centro-sinistra guidata da Veltroni supera i 40 punti percentuali in 24 province italiane concentrate nella regione Toscana, in Emilia Romagna, Marche ed Umbria, ovvero nella storica "zona rossa" nazionale. Ottiene la maggioranza assoluta in sole quattro province: a Siena il Pd conquista il 53.2% dei voti, a Firenze il 52.2%, a Livorno arriva al 51.7% e a Reggio Emilia raccoglie il 50.4%. In Sardegna, Calabria, Basilicata e nella parte meridionale della Puglia il Partito Democratico riesce ad ottenere consensi fino ad un 30% di voti, ma scendendo in Sicilia o risalendo l'Italia fino al Nord veneto, lombardo e piemontese la percentuale di voti raccolti non supera quasi mai questa soglia.
Rispetto al 2006, quando il volto del Partito Democratico era rappresentato della lista Uniti nell'Ulivo, sommata alla Lista Consumatori, c'è un guadagno di consensi nell'Italia centrale e in Calabria, fino ad un massimo di 8.8 punti percentuali a Vibo Valentia. Tale "conquista" viene però totalmente assorbita dalle differenze percentuali negative rispetto ai consensi ottenuti nel 2006 nel Molise ed in alcune province del Nord Italia, dove il Partito Democratico arriva a perdere sino al 14% a Campobasso, il 5.6% ad Isernia e percentuali via via inferiori per 16 province, voti che però sembrano essere recuperati dalla formazione guidata da Di Pietro.
L'Italia dei Valori. Il partito dell'ex-magistrato, alleato del PD e di Veltroni nella competizione elettorale, ha ottenuto il 30.9% a Campobasso ed il 19.3% ad Isernia, nella sua regione natale. C'è poi un salto percentuale che scende di 10 punti per raccogliere un 9.3% a Chieti; guadagna fino al 5% nella costa adriatica, a Palermo, in Sardegna a Ogliastra ed in alcune province del Nord (Torino, Genova, Bologna e Venezia). Scarsi consensi arrivano dal Centro Italia e dalla Sicilia: l'Italia dei Valori in più di 50 province non raggiunge il 4% superando però sempre la soglia minima del 2%.
La mappa che confronta i voti ottenuti dal partito di Antonio Di Pietro nel 2008 e nel 2006 segnala, in generale, un sostanziale incremento di voti, ad eccezione di Palermo e Siracusa dove l'IdV perde rispettivamente il 2% e lo 0.4%. Campobasso ed Isernia sono le province in cui il partito guadagna gran parte dei consensi ottenuti nel 2008 (22.2% nella prima e 16.7% nella seconda). In generale, guadagna percentuali minime rispetto al 2006 in Sicilia ed in Sardegna.
Veltroni, leader sconfitto. La mappa che indica la suddivisione in quartili dei voti ricevuti dalla coalizione che ha candidato Walter Veltroni alla Presidenza del Consiglio evidenzia la "zona rossa" italiana come storica roccaforte del centro-sinistra. Essa comprende Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Marche e le province orientali della Liguria (Genova e La Spezia). Anche nel Centro Italia Veltroni ottiene elevati consensi, attorno al 40%, mentre la Sicilia risulta di colore molto chiaro, unitamente al Nord Italia - eccezion fatta per Torino, Venezia, Gorizia e Trieste.
Rispetto alla precedente tornata elettorale, nel 2008 i corrispettivi dell'Ulivo, di Italia dei Valori e della Lista Consumatori perdono nel complesso fino ad un massimo di 3 punti percentuali in 6 province italiane concentrate nel Sud Italia, ma guadagnano consensi fino ad aggiungere un 8.7% a Terni ed un 9% a Roma ai voti raccolti nel 2006.
La caduta della Sinistra Arcobaleno. La Sinistra Arcobaleno, nel 2008, ha guadagnato una percentuale di voti superiore al 4% in 17 province concentrate in Toscana, Liguria ed Emilia Romagna, cui si aggiungono Gorizia e Trieste, alcune province della Sardegna, oltre a Torino e Genova. Una zona molto chiara della mappa è quella dell'Italia nord-orientale e del Molise: in cinque province la formazione della sinistra radicale ottiene meno del 2% - Isernia, Verona, Vicenza, Treviso e Padova - ed in 48 province non arriva a raggiungere il 3%.
Rispetto al 2006, quando Rifondazione Comunista, i Verdi ed i Comunisti Italiani facevano pare dell'Unione, la Sa perde tra l'8 e l'11% in 30 province collocate in regioni come Toscana, Emilia-Romagna, Liguria e Marche, ma anche nel Sud Italia ed in Sardegna: perde voti nelle regioni in cui la Sinistra è storicamente forte; perde consensi ovunque fino ad un minimo del 3.9%.
Il voto al Centro-sinistra. La mappa che somma i voti ottenuti dalla coalizione guidata da Veltroni a quelli della Sinistra Arcobaleno, nonché ai partiti minori dell'area di centro-sinistra (Sinistra Critica, Partito Comunista dei Lavoratori, Partito Socialista e SVP), nell'idea di ricreare l'aggregato politico raccoltosi attorno a Romano Prodi nel 2006, risulta molto simile a quella del Pd. Essa ripropone, ancora una volta, la storica "zona rossa": in 27 province all'area di centro-sinistra va più del 50% dei voti. Le province siciliane, della fascia lombarda e piemontese settentrionale assieme a quelle centrali del Veneto registrano i consensi più ridotti, arrivando fino al minimo di Catania (27%).
Confrontato con il 2006, c'è una perdita di consensi in ogni provincia italiana: dall'1.1% di Campobasso, il centro-sinistra riduce le proprie preferenze di 16.6 punti percentuali ad Avellino, registrando le diminuzioni più forti in Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia.
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