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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E LE COPPIE OMOSESSUALI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
DUE GAY FANNO FAMIGLIA? UNO SU QUATTRO DICE DI SI’
[di Natascia Porcellato]

Un paio di settimane fa l’Osservatorio sul Nord Est si è occupato del nuovo significato della famiglia. Ma la denominazione “famiglia” può essere associata anche a coppie omosessuali? In che misura il Nord Est è pronto ad accogliere una legislazione che riconosca le unioni tra persone dello stesso sesso? Quanto emerge dai dati elaborati da Demos per Il Gazzettino che presentiamo oggi approfondisce questo aspetto e ci racconta di un Nord Est in cui la convivenza omosessuale è considerata “famiglia” da un rispondente su quattro mentre, pur rimanendo minoranza, crescono i favorevoli a una regolazione legislativa delle coppie omosessuali.
Riprendiamo quindi brevemente le definizioni di famiglia proposte nelle scorse settimane: se è un intervistato su cinque a considerare necessario il matrimonio in chiesa, quanti invece non fanno distinzioni tra unione civile e religiosa sono circa il 33%. La semplice convivenza, tuttavia, è la condizione che raccoglie più consensi, arrivando al 44%.
Quanti sono, a questo punto, coloro che considerano una famiglia anche la convivenza tra persone omosessuali? Ad aver spinto i confini della definizione fino ad includere le relazioni gay è circa un rispondente su quattro (24%). Il profilo sociale di quanti sostengono questa posizione è piuttosto definito e vede una maggiore presenza di giovani (con meno di 34 anni), in possesso di un diploma o una laurea e lontani dalla religione. Coerentemente, nell’apertura alle unioni omosessuali spiccano gli studenti, oltre agli impiegati e ai liberi professionisti. Anche il fattore politico mostra distinzioni interessanti. Dai simpatizzanti del Pd e dell’Italia dei Valori, infatti, viene la maggiore disponibilità, mentre il centrodestra è su posizioni meno aperte.
Per circa un nordestino su quattro, quindi, la definizione di famiglia arriva ad includere le unioni gay. Quanti sono, però, coloro che si dichiarano a favore di una legislazione in merito? Quanti, in altre parole, sono disponibili ad offrire lo status legale di famiglia, attraverso il vincolo del matrimonio, alle unioni omosessuali? E’ circa il 31% ad essere favorevole a questa ipotesi, con una crescita di circa 4 punti percentuali rispetto a due anni fa.
I settori sociali maggiormente propensi a questa ipotesi ricalcano quelli già considerati in precedenza. Ritroviamo quindi i giovani di età inferiore ai 35 anni. In particolare, però, i sostenitori di una legislazione in questo senso superano la maggioranza assoluta (52%) tra quanti hanno meno di 24 anni. Anche un alto livello di istruzione e una pratica religiosa salutaria o assente si confermano come tratti caratteristici delle posizioni a favore del riconoscimento giuridico delle coppie gay. Coerentemente, è soprattutto tra gli studenti che i consensi in proposito salgono fino a sfiorare il 60%, ma rileviamo anche un’apertura superiore alla media tra i tecnici e gli impiegati. Infine, ancora una volta la divisione politica tra destra e sinistra funge da spartiacque. Infatti, tra i simpatizzanti del Pd i favorevoli sono il 42% e tra gli elettori di Di Pietro arrivano al 60%, mentre tra i sostenitori del PdL e della Lega Nord il dato scende al di sotto della media del campione (rispettivamente: 27 e 24%).
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 13 e il 15 ottobre 2008. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1005 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Giovanni Pace ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.
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