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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E L’EUTANASIA

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
EUTANASIA, FAVOREVOLI SEI PERSONE SU DIECI
[di Fabio Bordignon]

Il 23% è "sempre favorevole"; il 37% "quasi sempre": complessivamente, sei persone su dieci, nelle regioni nord-orientali, accettano l'"idea" dell'eutanasia. E' un dato molto elevato, quello proposto dall'inchiesta settimanale dell'Osservatorio sul Nord Est, superiore a quello registrato a livello italiano. E le aperture maggiori arrivano dalle giovani generazioni, dove i favorevoli arrivano a superare il 70%.
E' un termine forte, e allo stesso tempo ambiguo, visto che ad esso vengono ricondotti (talora in modo improprio) fenomeni molto diversi. Eutanasia, letteralmente buona morte: la possibilità di porre fine alla vita di una persona gravemente malata, al fine di interromperne le sofferenze, assecondando la sua volontà. Quasi il 60% degli intervistati, nel campione consultato da Demos, si dice d'accordo. Una componente elevata, in linea con quella - ancor più ampia - che nel sondaggio proposto qualche settimana fa prendeva posizione in favore del testamento biologico. Formula a sua volta vaga e oggetto di interpretazioni divergenti. Basti considerare le reazioni suscitate dalla legge appena licenziata dal Senato: una serie di provvedimenti che, secondo i suoi oppositori, nega il principio stesso evocato dal "titolo", privando il malato della possibilità di decidere. Una accusa rilanciata, una settimana fa, da Paolo Ravasin, trevigiano affetto da Sla, attraverso un appello al Capo dello Stato.
Il 78% delle persone interpellate dall'inchiesta Demos-Gazzettino dice sì all'istituzionalizzazione di un documento in cui fissare le volontà preventive del malato. E una frazione inferiore, ma comunque maggioritaria, si spinge ad accogliere la possibilità dell'eutanasia. Si tratta del 59% della popolazione nordestina, mentre su scala nazionale lo stesso indicatore si ferma al 52%. E la spinta più forte, in questo senso, proviene soprattutto dai più giovani. Il dato raggiunge il 72% nel settore compreso fra i 15 e i 24 anni e scende, progressivamente, al crescere dell'età: arriva al 46% tra coloro che hanno superato i 65 anni, con le classi intermedie a disporsi in modo regolare tra questi due estremi. L'età, peraltro, è la variabile demografica che influisce in modo più diretto sull'opinione in oggetto: uomini e donne formulano, infatti, opinioni piuttosto simili e anche il livello d'istruzione appare scarsamente correlato al favore verso l'eutanasia. Conta di più, non sorprendentemente, il fattore religioso. Tra i frequentanti assidui dei riti religiosi si osserva una divisione in due gruppi quasi equivalenti: meno di un punto percentuale separa favorevoli e contrari, con un 12% di incerti (o reticenti).
L'orientamento di voto dell'intervistato, invece, appare meno determinante nella spiegazione dei dati rilevati. Solo gli elettori dell'Udc, in modo coerente con l'ispirazione cattolica del partito, si distinguono in modo netto dal resto del campione, sebbene le posizioni pro-eutanasia ottengano la maggioranza (per quanto relativa e risicata) delle preferenze. Gli altri partiti maggiori esprimono posizioni non molto distanti. Sono gli elettori delle formazioni minori delle due mini-coalizioni a far registrare le frazioni più elevate di favorevoli (70% l'IdV e 67% la Lega), mentre Pd (60%) e PdL (58%) si attestano leggermente più in basso.

NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 26 e il 28 gennaio 2009. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1021 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Giovanni Pace ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it

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