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OSSERVATORIO SUL NORD EST - L’IDENTITÀ TERRITORIALE DEL NORD EST

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
CITTADINI D'ITALIA E DEL MONDO TRA CAMPANILI E PICCOLE PATRIE
[di Fabio Bordignon]

Il Nord Est è ancora "patria del localismo". L'identità locale si conferma, per i cittadini di quest'area, come prima fonte di appartenenza territoriale. Un legame, tuttavia, che per una porzione consistente della popolazione nordestina non viene declinato in termini esclusivi, ma si intreccia a riferimenti più ampi: innanzitutto all'Italia, che fa tradizionalmente da cornice, in queste regioni come nel resto del paese, alle molteplici appartenenze sovra e sub-nazionali.
"A quale di queste aree lei sente di appartenere maggiormente?" Di fronte a questa domanda, proposta al proprio campione da Demos per Il Gazzettino, i cittadini del Veneto, del Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento si dividono. Tra i riferimenti più vicini - a partire dal proprio comune di residenza - fino a quelli più ampi - "il mondo intero". In modo sbilanciato verso i primi e, in particolare, verso la dimensione locale: il 14% indica la propria città; il 10% la propria regione; il 14% il Nord Est e il 7% l'intera area settentrionale. Nel complesso, l'ambito locale raccoglie quasi la metà delle preferenze. Da questo punto di vista, poco sembra essere cambiato, negli ultimi dieci anni, in quest'area: gli orientamenti territoriali della popolazione nordestina, misurati nel corso del tempo dalle rilevazioni dell'Osservatorio sul Nord Est, paiono cristallizzati su equilibri ormai consolidati.
Il riferimento alla nazione, all'Italia, ciò nondimeno, attrae quasi una risposta su quattro (24%). E la rimanente porzione del campione guarda oltre confine: all'Europa (11%) e al mondo intero (20%). Soprattutto, il numero di persone che hanno come riferimento questi contesti si amplia ulteriormente se allarghiamo l'osservazione alla seconda risposta fornita. Incrociando le informazioni contenute nelle due domande, inoltre, possiamo ottenere una idea più chiara sulla geografia delle appartenenze territoriali nelle regioni nord-orientali.
A esprimere una maggiore proiezione oltre confine, tanto da suggerire una identità cosmopolita, è appena il 13% della società locale. Il profilo di questo gruppo è piuttosto netto (e noto). Si tratta soprattutto di persone istruite, residenti in centri medio-grandi, in particolare di studenti. Agli antipodi, rispetto a questa componente, troviamo il gruppo di chi declina lo spirito localista in chiave esclusiva, disegnando un perimetro identitario che (nella versione più estesa) rimane entro i confini settentrionali. Si tratta del gruppo più ampio, tra quelli proposti dalla tipologia, che racchiude il 28% della popolazione nordestina. In modo speculare rispetto al precedente, le sue dimensioni crescono soprattutto tra le persone con titolo di studio più basso e nei comuni di dimensioni più piccole. Soprattutto, presenta due grandi "poli d'attrazione": la Lega Nord (tra gli elettori del partito di Bossi, la metà ricade in questa categoria); il mondo del lavoro autonomo (tra imprenditori e piccoli proprietari d'azienda l'identità localista coinvolge il 41% degli intervistati).
Per un'ampia frazione della popolazione, però, l'attaccamento al contesto di residenza e alle sue tradizioni non rimane esclusivo, ma si fonde con altre identità. Innanzitutto con quella italiana, che, come suggerito a più riprese da numerose indagini condotte a livello nazionale (si veda, a questo proposito, l'indagine LaPolis-liMes 2008), continua a funzionare da collante per il mosaico di piccole patrie di cui si compone il paese. Il 25% si dice, allo stesso tempo, italiano e nordestino, italiano e veneto, italiano e vicentino, trentino, triestino... Un altro 17% propone invece una identità glocale: globale e locale, che guarda al contesto di vita e, allo stesso tempo, si aggancia ai processi di globalizzazione (saltando la dimensione nazionale). Una componente di analoghe dimensione, infine, combina lo spirito nazionale con quello cosmopolita (18%).
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 1 e il 3 settembre 2009. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1026 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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