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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E IL NUOVO ANNO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
2010, SPERANZA DI SUCCESSO PER L'ANNO CHE VERRA'
[di Natascia Porcellato]

Il 2009 sta finendo: ancora qualche giorno e potremo togliere il vecchio calendario per far posto a quello nuovo targato 2010. Ma come si immagina il nuovo anno? Con quali sentimenti? L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, oggi si interroga su quale sia, tra aspettative e sentimenti, la visione del futuro. È interessante osservare come la popolazione nordestina si divida, senza particolari polarizzazioni, tra quanti attendono un 2010 migliore (39%), uguale (33%) o peggiore (25%) rispetto all'anno che si sta chiudendo. Una attesa colorata, soprattutto, di speranza ma anche di incertezza e opportunità.
Quelli che stanno per concludersi sono stati dodici mesi difficili, in Italia e nel Nord Est. Il 2009, infatti, è stato l'anno in cui si sono maggiormente visti gli effetti della crisi economica anche nelle regioni nordestine: il PIL dell'area ha un segno negativo (-4,5%, Prometeia) mentre il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (ordinaria, straordinaria e in deroga) è aumentato, nel terzo trimestre del 2009, del 30% rispetto al precedente e di oltre sei volte rispetto allo stesso periodo del 2008 (Fondazione Nord Est su dati Istat).
Come saranno quindi i prossimi dodici mesi? Le aspettative per il 2010 dividono la popolazione. La maggioranza relativa, il 39%, si attende un nuovo anno più positivo rispetto a quello appena passato, mentre a temere un peggioramento della comunque non rosea situazione è circa un intervistato su quattro (25%). A immaginare una continuità con quanto già sperimentato quest'anno, invece, è circa un nordestino su tre. Sono soprattutto i giovani con meno di 35 anni a mostrarsi ottimisti mentre, dal punto di vista politico, lo sguardo più fiducioso viene dal centrodestra. Tra gli elettori del Pdl e Lega Nord, infatti, quanti attendono un miglioramento sono rispettivamente il 52 e 43%. Tra i simpatizzanti del Pd, al contrario, è prevalente la quota di pessimisti (40%) mentre la maggioranza di coloro che si dicono vicini all'Italia dei Valori si attendono un 2010 in continuità con l'anno appena trascorso (44%).
Se invece osserviamo il tipo di sentimento che viene proiettato verso il futuro emerge su tutti la speranza, che raccoglie, considerando congiuntamente prima e seconda scelta, il 67% delle risposte. A seguire, ma distanziate, troviamo incertezza (36%), opportunità (23%) ed entusiasmo (18%). In fondo si collocano i sentimenti più negativi: paura, sconforto, indifferenza e impazienza. Nella popolazione, dunque, sembra essere presente un fondo di speranza a cui si accompagna un secondo sentimento che orienta le aspettative in senso positivo o negativo. Per i giovani con meno di 35 anni, dunque, la visione del futuro è composta principalmente di speranza e opportunità, mentre tra coloro che hanno tra i 35 e i 54 anni è l'incertezza ad accompagnare la speranza.
Lo sguardo sul futuro, però, sembra essere anche influenzato dalle "lenti politiche" usate per immaginarlo. Così, tra gli elettori del Pd e dell'Idv vediamo essere preminenti la speranza e l'incertezza, mentre i simpatizzanti del Pdl e della Lega Nord tendono ad combinare speranza ed entusiasmo.
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 27 novembre e il 1 dicembre 2009. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1027 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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