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OSSERVATORIO SUL NORD EST - LA PERCEZIONE DELLA CONGIUNTURA ECONOMICA

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
ECONOMIA NEL NORD EST, ANCORA SEGNALI DI CRISI
[di Fabio Bordignon]

Continua a dominare il segno "meno", nel quadro economico "visto da nord Est". Gli indicatori congiunturali calcolati in base alle risposte della popolazione nord-orientale rimangono in territorio negativo. Soprattutto, la lenta (ma costante) risalita fatta segnare dalle precedenti rilevazioni sembra conoscere una battuta d'arresto. I giudizi più negativi sono quelli che riguardano l'Italia, ma economia nazionale e regionale, per la seconda rilevazione consecutiva, sono quasi appaiate nelle opinioni dei cittadini. Il che (ri)propone una importante novità rispetto alle precedenti indagini dell'Osservatorio sul Nord Est.
-45 per l'Italia, -40 per la regione: il saldo tra giudizi positivi e giudizi negativi non è ormai molto diverso per i due livelli territoriali. Un risultato proposto, per la prima volta, dal sondaggio di settembre: in passato, il giudizio tendeva a migliorare avvicinandosi al contesto di vita del rispondente. Oggi si assiste invece a un appiattimento tra dimensione locale e nazionale. Nel complesso, il 56% dei rispondenti, nei tre mesi precedenti il sondaggio, ha visto un peggioramento dell'economia italiana, contro il 47% dell'economia regionale. Tale differenza è tuttavia parzialmente bilanciata dalla quota di quanti, all'opposto, dipingono una situazione in corso di miglioramento. Molto bassa, in entrambi i casi, ma leggermente più elevata nelle valutazioni sullo stato dell'economia italiana: 11% contro il 7%.
La situazione di vantaggio goduta dalle regioni del Nord Est, nell'affrontare la crisi, sembra dunque svanire. O meglio, a giudicare dall'andamento delle serie storiche, il processo di avvicinamento alla conclusione della crisi sembra procedere in modo molto più spedito per il Paese che per la dimensione regionale. E questo nonostante, come suggerito dai dati pubblicati la scorsa settimana, i cittadini di quest'area scommettano su un 2010 migliore rispetto all'anno appena concluso.
E' significativo osservare, peraltro, come, tra le diverse categorie professionali, a denunciare il cattivo stato di salute dell'economia regionale sia proprio il settore dei lavoratori autonomi e degli imprenditori. Un quadro in parte diverso si osserva per la provincia di Trento, dove la popolazione, ancora oggi, percepisce una distanza tra economia locale e nazionale, in favore della prima. Del resto, anche le indagini congiunturali sulle imprese dell'area (si vedano ad esempio quelle condotte dalla Fondazione Nord Est) tendono a delineare una geografia del tutto analoga.
Lo scarto osservato in passato tende a riproporsi, invece, nel momento in cui prendiamo in esame le condizioni dell'economia familiare. Se il 27% degli intervistati lamenta un deterioramento delle finanze domestiche, oltre i due terzi del campione interpellato da Demos per Il Gazzettino dichiarano una situazione di stabilità. Il che si traduce, considerando un esiguo 5% che ha potuto godere, nello stesso periodo, di un parziale miglioramento, in un indice congiunturale di -23. Un valore ampiamente sotto lo "zero", ma che meno di due anni fa era sceso oltre venti punti più in basso: -45, nel gennaio del 2008. Sono le casalinghe (-36) e gli operai (-27), assieme, non sorprendentemente, a coloro che hanno perso il posto di lavoro (-30), a lamentare le condizioni di maggiore difficoltà per quanto concerne l'andamento dell'economia familiare.
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 27 novembre e il 1 dicembre 2009. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1027 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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