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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E LA FIDUCIA IN ASSOCIAZIONE DEGLI IMPRENDITORI, CGIL, CISL-UIL

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NORD EST, ADESSO LA FIDUCIA SI CHIAMA IMPRENDITORIA
[di Fabio Bordignon]

Le associazioni degli imprenditori svettano, nell'universo della rappresentanza, a Nord Est. Una persona su tre, nelle regioni nord-orientali, si fida delle organizzazioni di categoria del lavoro autonomo, protagoniste di una crescita degna di nota, negli ultimi cinque anni. Forte la progressione rispetto alle precedenti rilevazioni, netto il margine rispetto alle organizzazioni sindacali. (Anche tra gli stessi lavoratori dipendenti.) E' il quadro proposto dall'ultima indagine dell'Osservatorio sul Nord Est, realizzata da Demos per Il Gazzettino.
20% Cisl e Uil, 25% la Cgil (considerata qui singolarmente, in quanto spesso su posizioni autonome rispetto alle altre due sigle), 33% le associazioni degli imprenditori. Il vantaggio in favore di queste ultime, nei giudizi espressi dai cittadini del Nord Est, è ampio. Un "ritorno di fiamma", dopo che, qualche anno fa, il clima si era fatto più freddo. Anche nel Nord Est delle partite Iva, nel Nord Est del boom economico, le opinioni verso il privato s'erano fatte progressivamente più severe. Persino verso il mondo dell'impresa, protagonista della crescita che aveva portato quest'area a diventare tra le più ricche d'Europa. Allora, nel primo scorcio degli "anni zero", la fiducia nelle organizzazioni sindacali superava - e piuttosto nettamente - quella nelle associazioni di rappresentanza del mondo imprenditoriale.
Successivamente, le cose sono tornate più vicine ad una situazione di "normalità", per quest'area, il cui successo è in larga misura coinciso con l'affermazione, in Italia, del "mito imprenditore", e il prestigio sociale goduto dagli attori del mercato è tradizionalmente più elevato che in altre regioni. La fiducia nelle imprese (e nelle loro organizzazioni) è tornata così a (ri)salire, dopo il 2004. E l'ingresso in una fase di crisi non sembra avere invertito questo trend: anzi, probabilmente l'ha ulteriormente rafforzato. Perché nei momenti di difficoltà si tende a riscoprire i vecchi riferimenti, assieme alle ricette e ai punti di forza più tradizionali.
Il 33% degli intervistati esprime fiducia (molta o moltissima) nei confronti delle organizzazioni di categoria del mondo imprenditoriale. Il sindacato, diviso nelle diverse sigle (e forse proprio per questo in difficoltà), si ferma attorno alla quota di una persona su quattro, nel caso della Cgil (25%), mentre Cisl-Uil si attestano ancora più in basso (al 20%). Questo tipo di configurazione, che vede la rappresentanza del lavoro autonomo staccare in modo netto quella sindacale, si presenta peraltro come una peculiarità del Nord Est, mentre su scala nazionale la situazione denota un maggior equilibrio. La fiducia nelle associazioni imprenditoriali supera, in quest'area, di ben sette punti il dato nazionale (33%, contro il 26% italiano). Mentre il consenso verso le organizzazioni sindacali si attesta su livelli (seppur di poco) inferiori: due punti percentuali in meno sia per Cgil che per Cisl-Uil.
I rapporti di forza interni al mondo della rappresentanza appaiono, oggi, piuttosto trasversali, nella popolazione nordestina. Si confermano, con poche sfumature, in tutte le tre regioni. Si ribaltano, ma di poco, solo nei settori più anziani e meno istruiti della popolazione. Soprattutto, le associazioni degli imprenditori prevalgono in tutti i segmenti del mercato del lavoro: non solo, in modo molto ampio, tra i lavoratori autonomi e i liberi professionisti, ma anche tra i lavoratori dipendenti (sia "di concetto" che tra gli operai). A contare sembra essere soprattutto il fattore politico: i sindacati sopravanzano in modo netto le associazioni degli imprenditori soprattutto tra gli elettori di sinistra e centro-sinistra.
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 27 novembre e il 1 dicembre 2009. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1027 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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