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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST TRA EGOISMO E ALTRUISMO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
ESSERE EGOISTI CONVIENE, LO CREDE UNO SU QUATTRO
[di Natascia Porcellato]

«A questo mondo nessuno ti dà niente per niente, sarebbe una perdita di tempo per tutti e due», declamava, con graffiante ironia, il "poeta" Brunello Robertetti -alias Corrado Guzzanti- in uno sketch di qualche anno fa. L'Osservatorio sul Nord Est di oggi si occupa di dare e avere, egoismo e altruismo. Per comprendere quale sia l'orientamento della popolazione del Nord Est in proposito, abbiamo chiesto al campione intervistato da Demos il grado di accordo con l'affermazione, volutamente provocatoria, "Nella società di oggi conviene essere egoisti perché l'altruismo non è più un valore condiviso". Un nordestino su quattro (24%) si è detto molto o moltissimo d'accordo: una minoranza, certamente, ma tutt'altro che irrilevante. Inoltre, rileviamo come la visione "cinica" della società contemporanea sia presente soprattutto tra giovani con meno di 25 anni, tra i quali il dato sale fino al 29%.
Una tendenza al peggioramento dei legami sociali sembra trasparire dai risultati pubblicati oggi su Il Gazzettino. L'altruismo, il sentimento che permette di vedere oltre l'interesse personale ed esclusivo, mostra segnali di crisi. La trasformazione che ha progressivamente portato la comunità, intesa come gruppo di individui legati da cooperazione e conoscenza reciproca, verso una forma di società più impersonale e anonima sembra stia mettendo in difficoltà l'altruismo in favore di una prospettiva più individualistica. Quanti sono, quindi, i nordestini che condividono la percezione di un peggioramento della qualità dei rapporti sociali? E quali argini possiamo individuare per questo smottamento?
Quasi un rispondente su quattro (24%) giudica l'altruismo un valore non più condiviso dalla società contemporanea e ritiene consigliabile avere un atteggiamento egoistico. Questo approccio appare trasversale alle età dei rispondenti, salvo per i giovani: il 29% di quanti hanno meno di 25 anni, infatti, percepisce la società più indifferente ed avara che generosa e orientata al prossimo.
Coerentemente con il dato che abbiamo appena visto per gli under-25, una quota simile di visione negativa è presente anche tra gli studenti. E con loro condividono questo tipo di orientamento altre due categorie sociali: gli operai e i disoccupati (entrambi intorno al 28%).
A fare da argine a questa percezione sembra essere rimasta la religione: è tra i non praticanti, infatti, che possiamo osservare la maggiore presenza di "cinici" (43%), mentre la quota di coloro che vedono un peggioramento della qualità della socialità appare più contenuto (19%) tra quanti frequentano i riti religiosi con assiduità.
Infine, una curiosità: se guardiamo all'orientamento politico dei rispondenti, vediamo come la visione maggiormente negativa sia presente soprattutto tra gli elettori dell'Italia dei Valori (37%), seguita dai simpatizzanti della Lega Nord (26%). I meno d'accordo (8%), infine, sono gli elettori dell'Unione di Centro, partito che fa del richiamo ai valori tradizionali cattolici il suo tratto distintivo.

NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto nei giorni 1-4 marzo 2010. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1013 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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