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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E I VIZI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
SONO INVIDIA E SUPERBIA I VIZI PIÙ CONDANNATI
[di Natascia Porcellato]

«Non sono mai le virtù, ma sempre i vizi a dirci chi è, di volta in volta, l'uomo»: così scrive Umberto Galimberti nel suo saggio "Vizi capitali e nuovi vizi". L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, si occupa oggi dei sette vizi capitali classici e dei nuovi vizi individuati dalla Chiesa Cattolica qualche anno fa. Dal punto di vista morale, i nordestini considerano più gravi l'invidia (42%) e la superbia (19%), mentre quelli giudicati maggiormente diffusi sono l'invidia (29%) è l'avarizia (17%). Rispetto ai nuovi vizi individuati dalla Chiesa, invece, quello moralmente più grave è comprare o vendere droga (29%), seguito dall'ingiustizia sociale (19%).

La partecipazione dei nordestini alla recente visita di Papa Benedetto XVI nel triveneto ha mostrato come la religiosità sia ancora molto viva in queste terre. La condanna del Pontefice per la cultura edonistica di qualche giorno fa riecheggia le tante omelie in cui il Santo Padre si è pronunciato contro il relativismo morale che sta accompagnando questi anni e richiama, indirettamente, anche i vizi capitali, recenti o tradizionali.

Il peccato più grave, secondo il campione intervistato da Demos, è l'invidia: oltre quattro nordestini su dieci, infatti, individuano nello sguardo infelice e famelico verso i beni altrui il vizio moralmente più grave. A distanza, poi, troviamo la superbia, indicata da poco meno del 20% degli intervistati, mentre il terzo posto è occupato dall'avarizia (12%). La lussuria, scelta dal 9%, precede ira e accidia, che si attestano intorno al 6-7%. Chiude, infine, la gola (indicata da meno dell'1%).

Quali sono, però, i vizi più presenti nel Nord Est? L'invidia appare, oltre che il più grave, anche il tratto maggiormente frequente: oltre il 29% degli intervistati la indica come il peccato più diffuso. Sono soprattutto i rispondenti di età centrale (tra i 45 e i 64 anni) a concentrarsi su questo aspetto. L'avarizia, invece, indicata dal 17% dei nordestini, si colloca al secondo posto, superando superbia (14%), lussuria (9%) e gola (5%). In questi casi, invece, rileviamo come siano i giovani con meno di 24 anni a indicare in misura maggiore avarizia, superbia e gola, mentre quanti hanno tra i 25 e i 34 anni mostrano una particolare attenzione per la lussuria. Infine, ira (3%) e accidia (2%) chiudono la classifica dei peccati più frequenti nel Nord Est. Da rilevare, però, come appaia piuttosto ampia l'area dell'incertezza: a non rispondere è quasi un nordestino su cinque.

Qualche anno fa, il Vaticano ha affiancato ai vizi "classici" altri sette legati alla modernità: come si rapportano i nordestini a questi nuovi peccati? Il 29% ritiene che comprare o vendere droga sia il male più grave. A concentrarsi su questo vizio sono soprattutto le classi d'età adulte o anziane e le persone che frequentano assiduamente i riti religiosi. L'ingiustizia sociale, invece, è il peccato più grave per quasi un nordestino su cinque, ma il dato sale al 25% tra i giovani con meno di 25 anni e quanti non sono praticanti. Gli esperimenti sugli esseri umani sono indicati dal 17% degli intervistati, e qui osserviamo una presenza superiore alla media di under-25 e di quanti hanno tra i 35 e i 44 anni. L'inquinamento ambientale, invece, viene scelto dal 16%, e appaiono più attenti verso questo peccato le persone con meno di 34 anni e i non praticanti. Causare povertà, poi, viene indicato dall'8% dei nordestini, e in questo caso sono coloro che hanno tra i 25 e i 44 anni a mostrare una sensibilità superiore alla media. Chiudono, infine, le modificazioni genetiche (5%) e la ricchezza eccessiva (3%).

NOTA INFORMATIVA

'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 18-22 aprile 2011 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1044 persone (rifiuti/sostituzioni: 3024), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.03%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Ludovico Gardani e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.
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