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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E LE DROGHE LEGGERE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NORDEST, MARIJUANA NO MA SE DIVENTA MEDICINA SÌ
[di Natascia Porcellato]

Condanna per il possesso, ma apertura all'uso terapeutico: sembrano essere questi i principali orientamenti della popolazione nordestina rispetto alla marijuana. L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, si occupa oggi dell'atteggiamento della popolazione di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento in relazione alla cannabis. Quasi un intervistato su tre dichiara di conoscere persone che la utilizzano, mentre è il 15% a confessare di aver fumato uno "spinello" almeno una volta nella vita. Queste percentuali, però, raddoppiano tra i più giovani, dove ritroviamo anche un atteggiamento meno rigido nel condannare il possesso di piccoli quantitativi di marijuana.

I valori, lo precisiamo subito, sono inevitabilmente sottostimati: una naturale reticenza spinge gli intervistati a non ammettere comportamenti socialmente condannati o illeciti nel corso di interviste o sondaggi. Tuttavia, la confidenza con cannabis e derivati appare ugualmente piuttosto diffusa: il 32% conosce qualcuno che ne fa uso, ma sono soprattutto coloro che hanno meno di 44 anni ad avere nella propria cerchia di amici o conoscenti dei consumatori di marijuana. Più di sei under-24 su dieci conoscono qualcuno che fuma "canne", e uno su tre circa dichiara di averle provate almeno una volta. Ma è fino ai 44 anni che la familiarità con il mondo della marijuana appare più alta rispetto alle classi d'età più adulte e anziane. Del resto, la trasversalità del fenomeno è riscontrabile anche guardando alle professioni: se casalinghe, disoccupati e pensionati sembrano essere i settori maggiormente lontani dal fenomeno, per tutti gli altri le percentuali si collocano abbondantemente sopra la media del campione.

Nonostante una conoscenza, diretta o indiretta, sia piuttosto diffusa, l'atteggiamento più frequente sembra essere di chiusura. Infatti, oggi quasi sei nordestini su dieci giudicano il possesso di piccole quantità di marijuana un crimine (-7 punti percentuali rispetto al 2009). La posizione opposta, invece, viene espressa dal 39% degli intervistati, ma la quota sale al 56% tra quanti hanno amici o conoscenti consumatori di cannabis, e al 77% tra chi ne ha avuto esperienza in prima persona. Anche in questo caso, la distinzione principale è anagrafica e possiamo individuare il crinale attorno ai 44 anni: i più giovani mostrano un atteggiamento meno rigido (soprattutto gli under-24), mentre adulti e anziani tendono a privilegiare una maggiore severità (specialmente gli intervistati oltre i 65 anni).

La condanna per il possesso, però, non impedisce di considerare anche i possibili utilizzi positivi della cannabis: circa il 67% dei nordestini si dichiara d'accordo nell'impiegare la marijuana nelle terapie in cui può aiutare a ridurre il dolore e la sofferenza dei pazienti. Il dato, seppur in calo di circa 5 punti percentuali rispetto al 2006, rimane saldamente sopra la maggioranza assoluta degli intervistati. Questo consenso, inoltre, attraversa, pur con diverse intensità, tutti i settori socio-professionali considerati. Supera l'80% tra gli imprenditori, si colloca oltre il 70% tra impiegati, liberi professionisti e disoccupati, ma anche tra operai, studenti, casalinghe e pensionati la quota si mantiene abbondantemente sopra la soglia del 50%.
NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto da Demetra (sistema CATI, supervisione di Claudio Zilio) nel periodo 18-22 aprile 2011. Il campione intervistato è tratto dall'elenco di abbonati alla telefonia fissa (N=1044, rifiuti/sostituzioni: 3024) ed è rappresentativo della popolazione residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati sono stati ponderati in base al titolo di studio (margine massimo di errore 3.03%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Ludovico Gardani e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.
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