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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E IL NATALE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NATALE AI TEMPI DELLA CRISI: PIÙ TRADIZIONE E FAMIGLIA
[di Natascia Porcellato]

Qual è il significato del Natale oggi? La crisi che attraversa il Nord Est da tre anni ha mutato la percezione di questa festa? L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, in prossimità delle festività si interroga sul significato del Natale. I nordestini, sull'argomento, si dividono: tra loro prevale, di poco, la visione commerciale (37%) rispetto a quella legata alla dimensione famigliare (35%). Inoltre, seppur minoritaria, tutt'altro che trascurabile appare la concezione religiosa della festa. Infatti, oltre un nordestino su quattro (28%) pone l'accento sulla dimensione della Fede, quella più strettamente legata alla natività di Gesù. Nel corso del tempo, i dati non hanno mostrato variazioni significative, segno che gli orientamenti sono radicati in modo piuttosto solido. Vediamo ora da più vicino queste diverse concezioni e quali profili sia possibile tracciare per ognuna.

"Un Natale senza regali non è Natale!" (Piccole donne, L. M. Alcott). La visione più commerciale della festa, quella che vede prevalere il consumismo sulla dimensione religiosa o famigliare, è anche quella più diffusa nel Nord Est: è il 37% dei rispondenti a indicare in questo tratto quello maggiormente caratterizzante delle festività natalizie. Sono i giovani (15-24 anni) e le persone di età centrale (35-44 anni) a riconoscersi in misura maggiore in questo orientamento. Guardando alla religiosità, invece, vediamo come questa visione sia propria soprattutto di quanti non sono praticanti oppure frequentano i riti religiosi in modo saltuario. L'orientamento politico, poi, ci mostra come siano coloro che sono vicini a Idv, Sel, Mov. 5 Stelle e ai partiti minori a vedere nel Natale soprattutto l'aspetto consumistico.

"Il Natale è quel periodo dell'anno in cui la gente scende nel rifugio della famiglia" (Byron Rogers). È il 35% dei nordestini a indicare nel Natale una festa legata soprattutto al tempo che si può passare con i propri cari. Sono in misura maggiore i giovani (15-34 anni) e gli anziani (oltre 65 anni) a mostrare un orientamento più marcato verso la concezione famigliare del 25 dicembre. Guardando alla pratica religiosa, poi, vediamo come il senso della famiglia a Natale sia presente soprattutto tra coloro che frequentano la messa in modo saltuario. Politicamente, invece, sono gli elettori del Pdl e dell'Udc a porre più degli altri l'accento sulla possibilità di passare del tempo con i propri cari in occasione del 25 dicembre.

"È Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri" (Madre Teresa di Calcutta). La concezione religiosa del Natale, quella più fedele alla tradizione della fede cristiana, è indicata dal 28% dei nordestini. In questo caso, sono soprattutto adulti ed anziani ad essere orientati verso la dimensione religiosa del Natale. Osserviamo, inoltre, come siano presenti in misura maggiore coloro che frequentano assiduamente la messa, per quanto anche tra questi non si superi la soglia della maggioranza assoluta. Infine, l'influenza della politica: intorno all'importanza del significato religioso della festa ritroviamo soprattutto i simpatizzanti dei principali partiti del Polo di Centro - Fli e Udc - ma anche coloro che voterebbero per il Pd e il Pdl.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 4-8 novembre 2011 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1025 persone (rifiuti/sostituzioni: 3517), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,06%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Fabio Turato, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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