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OSSERVATORIO SUL NORD EST - A NORD EST LO STRESS COLPISCE SOPRATTUTTO GIOVANI, OPERAI E IMPRENDITORI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
È TORNATO LO STRESS: PIÙ COLPITI GIOVANI, OPERAI E IMPRENDITORI
[di Natascia Porcellato]

L'Osservatorio Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, si occupa oggi dello stress e delle sue principali fonti. Il 32% dei nordestini dichiara di sentirsi, in generale, frequentemente sotto pressione, ma c'è un ambito in cui emerge una tensione maggiore. Se in famiglia lo stress ripetuto riguarda il 13% degli intervistati e nel traffico il 19%, è quando si parla di lavoro o studio che i nordestini sembrano soffrire maggiormente: tre su dieci, infatti, mostrano di provare tensione in questi ambiti.

«Stai calmo: tutto questo tra cent'anni non avrà alcuna importanza»: forse ripetere questa frase del filosofo statunitense Ralph Emerson aiuterebbe a smorzare lo stress che ormai accompagna con una certa frequenza la vita di parte della popolazione nordestina. Relativizzare il momento, però, è sempre più complicato: la crisi economica che sta piegando le piccole e medie imprese non accenna ad arretrare, e inizia a mostrare segni di cedimento anche la capacità delle famiglie di dare conforto e sostegno ai propri componenti.

Così, lo stress rimane presente in una parte consistente della popolazione del Nord Est: quasi un intervistato su tre (32%) dichiara di provarlo frequentemente. Rispetto al 2010, quando la quota era ferma al 24%, abbiamo assistito a una ripresa delle tensioni, anche se non si sono (per ora) raggiunti i livelli registrati nel 2007, quando era il 38% a dichiarare di sentirsi frequentemente stressato. Oggi, sono soprattutto gli appartenenti alle classi d'età giovani e adulte (25-54 anni) a soffrire maggiormente di stress, mentre fra uomini e donne non si registrano particolari differenze. Invece, vediamo come sia una condizione trasversale alle diverse professioni: operai e imprenditori, impiegati e liberi professionisti appaiono uniti da questo stato di tensione generale.

Lavoro e scuola sono i settori che più degli altri opprimono la popolazione e in cui, nel corso del tempo, lo stress è maggiormente cresciuto. Se nel 2007 era il 27% a segnalare tensione in questo settore e nel 2010 era sceso al 19%, oggi, è il 30% dei rispondenti che dichiara di essere "frequentemente" stressato (+11 punti percentuali rispetto a tre anni fa). A soffrire maggiormente di questa preoccupazione sono i giovani e gli adulti fino ai 44 anni, e anche in questo caso sono tutte le categorie professionali attive, affiancate dagli studenti, a dichiarare nervosismo.

Dopo lo stress da impiego, troviamo quello da traffico: quasi un nordestino su cinque ne soffre (19%). Nel corso del tempo, assistiamo a un dimezzamento delle tensioni dovute al traffico: nel 2007, infatti, era quasi il 39% a dichiarare di essere frequentemente stressato alla guida. Anche in questo caso, il fattore anagrafico indica come queste preoccupazioni siano presenti soprattutto tra coloro che hanno tra i 25 e i 54 anni, mentre le professioni che più soffrono lo stress da traffico sono gli imprenditori, gli impiegati e le casalinghe.

La famiglia, infine, si conferma ad oggi un luogo di rifugio: una quota molto contenuta (13%), infatti, la indica come causa di stress, e nel corso del tempo non si rilevano particolari mutamenti. In alcuni settori sociali, però, l'ambito familiare costituisce più frequentemente un fattore di tensione. Sono soprattutto le donne e le casalinghe a dichiararsi stressate in famiglia, e a loro si uniscono gli operai e, in misura ancora più consistente, i disoccupati.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 15-17 gennaio 2013 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1010 persone (rifiuti/sostituzioni: 3842), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,07%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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