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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST SI FIDA DI NAPOLITANO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
IL PRESIDENTE E IL NORD EST. IL 66% SI FIDA DI NAPOLITANO.
[di Natascia Porcellato]

A pochi giorni dall'elezione del nuovo Presidente della Repubblica, l'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, si occupa oggi del consenso che i cittadini di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento tributano all'attuale Capo dello Stato. A provare molta o abbastanza fiducia verso Giorgio Napolitano è circa il 66% dei nordestini. Sembra quasi un ritorno al 2006, all'inizio della sua presidenza, quando era il 65% degli intervistati a mostrare lo stesso livello di gradimento. Invece, molte cose sono cambiate in questi anni nel rapporto tra Napolitano e le regioni del Nord Est.

L'inizio del settennato, infatti, parte con la sfida di un Presidente eletto con i soli voti del centrosinistra e dalla storia politica molto lontana dalle sensibilità dell'area: per questi motivi, Napolitano era guardato con un certo sospetto soprattutto dagli elettori nordestini di Pdl e Lega Nord. Gli anni tra il 2006 e il 2008, dunque, appaiono caratterizzati da un consenso stabile, con valori oscillanti intorno al 60%.
La "conquista" della fiducia in queste regioni è il frutto di un paziente lavoro di conoscenza e relazione che Napolitano ha intessuto con queste terre. Attraverso visite frequenti e ascolto attento, il Presidente è riuscito a costruire un rapporto di fiducia con i nordestini. Già nel 2009, il gradimento sale al 73% e mostra che qualcosa sta cambiando: soprattutto leghisti e pidiellini appaiono maggiormente fiduciosi. Tra il 2010 e il 2011, con un gradimento intorno all'80% -al pari o anche più di quanto ha potuto raccogliere lo stesso Ciampi, Presidente incontestato e trasversale- Napolitano si afferma anche in questa area come uno dei pochi, se non l'unico, riferimento istituzionale condiviso.

È nel 2012 che assistiamo a un brusco arretramento: la fiducia nel Presidente scende al 61%. Questo dato, probabilmente, è da ricollegarsi alla crisi economica che ha depresso i sentimenti dei cittadini rispetto alle istituzioni. Ma va considerata anche la crisi politica in cui versava il Paese: il governo di tecnici, sempre meno compreso; il degrado complessivo del sistema politico italiano; l'antipolitica dilagante. Tutto questo tende ad allontanare i cittadini dalle istituzioni, compreso il Presidente.

Oggi, i consensi verso Napolitano si sono sollevati, assestandosi intorno al 66%. D'altra parte, questa fase appare particolarmente critica: l'assenza di una maggioranza chiara e la grande difficoltà nella formazione di un nuovo governo rendono molto incerta la situazione politica. Ecco, quindi, seppur meno di un tempo, che la popolazione torna a guardare con maggiore fiducia al Presidente, unico riferimento stabile a cui affidarsi.

Sono soprattutto le persone adulte e anziane a mostrare il gradimento più ampio verso il Presidente: tra quanti hanno tra i 55 e i 64 anni, infatti, è circa il 69% ad esprimere molta o abbastanza fiducia, ma è tra gli over-65 che il consenso si allarga fino a sfiorare l'80%. Nelle altre classi d'età, però, rileviamo come non si scenda mai sotto la soglia critica del 50%.

Consideriamo, infine, l'influenza dell'orientamento politico. Gli elettori delle coalizioni di centrosinistra e di centro sono quelli che guardano a Napolitano con fiducia (quasi) unanime: tra loro, è il 91% a mostrare di gradire il Presidente. Sotto la media dell'area, invece, gli altri schieramenti. Quanti hanno orientato il proprio voto per la coalizione guidata da Berlusconi, infatti, esprimono un consenso intorno al 53%, quindi comunque al di sopra della soglia della maggioranza assoluta. I più critici verso il Presidente, infatti, sono i simpatizzanti del Mov. 5 Stelle: tra loro, la fiducia si ferma al 45%.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 2-4 aprile 2013 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1004 persone (rifiuti/sostituzioni: 5469), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,09%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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