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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST: IMPEGNO E ALLA CAPACITÀ SONO I FATTORI CHIAVE PER COSTRUIRE IL FUTURO DEI GIOVANI
Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. |
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IL NORD EST GIOVANE SFONDA CON IMPEGNO E CAPACITÀ [di Natascia Porcellato]
Cosa può aiutare i giovani a costruirsi il futuro? È questo il focus dell'Osservatorio sul Nord Est pubblicato oggi su Il Gazzettino. I primi fattori indicati dalle persone intervistate da Demos sono l'impegno e le capacità nello studio e nel lavoro (36%), ma al secondo posto troviamo la possibilità di fare esperienze di lavoro e studio in Italia e all'estero (25%). La qualità delle scuole frequentate, poi, raccoglie le indicazioni del 15% dei nordestini, seguita dalle conoscenze personali e familiari (8%). Fortuna e sostegno della famiglia sono entrambe intorno al 6%, mentre la bellezza appare un elemento cruciale per meno del 2% degli intervistati.
La disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli record in Italia: quasi quattro ragazzi su dieci, di età compresa tra i 15 ed i 24 anni, si trova in questa condizione. Oltre a questa stima, va considerata la quota di giovani che, demotivati e stanchi di bussare a porte che non si aprono, ha deciso di smettere di cercarlo, un impiego. E quindi rimane in una sorta di limbo in cui non studia, non lavora e non cerca un lavoro. In parallelo al dramma di chi un lavoro non lo cerca e di chi lo cerca ma non lo trova, vanno poi tenute presenti anche le condizioni in cui i giovani spesso si trovano a lavorare: impieghi precari e sottopagati, con conseguente avvilimento di capacità, impegno e progettualità personale, sociale e lavorativa. I nordestini, però, sembrano guardare proprio a impegno e capacità come ai requisiti principali perché i giovani si facciano strada. Oggi, è il 36% degli intervistati a ritenerlo, anche se rispetto al 2010 il dato mostra un calo di 5 punti percentuali. A credere nell'importanza dell'impegno sono in misura maggiore le persone adulte e anziane (oltre 55 anni), coloro che sono in possesso di un basso livello di istruzione e i pensionati.
Al secondo posto, sale la possibilità di fare esperienze di studio e lavoro in Italia e all'estero: è un intervistato su quattro (25%) a ritenerlo un requisito fondamentale, mentre nel 2010 il dato era fermo al 13%. In questo caso, risultano sopra la media le persone in possesso della licenza media, oltre a quanti hanno tra i 25 e i 44 anni. In particolare, però, rileviamo come la possibilità di studiare o lavorare in Italia o all'estero sia il primo fattore in assoluto tra i giovani (25-34 anni), così come tra operai, liberi professionisti e casalinghe. La qualità dell'istruzione (15%) si colloca il terzo posto, e il dato è stabile nel tempo. In questo elemento ritroviamo una presenza superiore alla media di giovani tra i 15 e i 24 anni, oltre che di liberi professionisti e imprenditori. Tra questi ultimi, poi, sottolineiamo che è proprio la qualità della scuola l'elemento principale per la costruzione del futuro dei giovani.
Conoscenze personali e familiari, invece, raggiungono oggi l'8%, dimezzando i consensi raccolti l'anno scorso (17%) e tornando sui livelli del 2010. Questa visione è più frequentemente presente tra giovani (15-34 anni), persone in possesso di diploma o laurea, studenti, casalinghe e disoccupati.
Tra i fattori considerati meno incisivi, ritroviamo la fortuna e il caso: indicati dal 6% dei nordestini, appaiono stabili nel tempo. Della stessa entità, ma con variazioni più significative, sono la ricchezza e il sostegno famigliare. Guardando alla serie storica, infatti, risulta evidente il progressivo calo del peso attribuito al ruolo della famiglia: nel 2010, era il 15% a ritenerla fondamentale, mentre nel 2012 il dato scende all'11% per attestarsi, oggi, al 6%. Aspetto fisico e bellezza, infine, indicati da meno del 2%, persistono come fattori residuali.
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NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 2-4 aprile 2013 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1004 persone (rifiuti/sostituzioni: 5469), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,09%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti. Documento completo su www.agcom.it.
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