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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E L'EUROPA

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
QUELLI CHE AMANO L'EUROPA E SONO FEDELI ALLA MONETA UNICA
[di Natascia Porcellato]

L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, indaga oggi intorno al rapporto dell'area con l'Europa. Oltre un nordestino su due (52%) ritiene che "Nei prossimi anni essere europei sarà più importante di essere italiani, francesi, ecc.", mettendo l'accento sulla costruzione dell'identità europea. Anche la moneta comune -per ora uno dei pochi simboli concreti dell'Europa- costituisce ormai un riferimento comune. È il 22% -una quota minoritaria della popolazione, dunque- ad essere molto o moltissimo d'accordo con l'idea che "l'Italia dovrebbe uscire dall'Euro e tornare alla Lira".

Il processo di costruzione europea, iniziato con i trattati di Roma del 1957, ha rappresentato la principale sfida che ha caratterizzato la politica continentale di questo mezzo secolo. L'euro è forse la conquista più tangibile del progetto, l'unica che concretamente unisce i 17 paesi che l'hanno adottato. L'area del Nord Est vanta numerose e profonde relazioni con gli altri paesi europei e ha tradizionalmente espresso un orientamento favorevole alla costruzione europea.

Oggi, il 52% dei nordestini pensa che "nei prossimi anni essere europei sarà più importante di essere italiani, francesi, ecc". Quanto alla moneta unica, invece, la quota di coloro che si mostrano moltissimo o molto d'accordo con l'idea che "l'Italia dovrebbe uscire dall'Euro e tornare alla Lira" è ferma al 22%.
Considerando le due opinioni congiuntamente, abbiamo costruito una tipologia che individua i quattro principali orientamenti in cui possiamo suddividere la popolazione.
Gli "antieuropeisti" (coloro che vorrebbero abbandonare la moneta unica e non ritengono che in futuro essere europei sarà più importante delle singole identità nazionali) costituiscono il 15% della popolazione. Guardando alla condizione socio-professionale, gli operai risultano la categoria in cui questo sentimento emerge maggiormente, mentre dal punto di vista anagrafico non si evidenzia una caratterizzazione particolare. Politicamente, sono soprattutto gli elettori di Pdl, Lega Nord e Mov. 5 Stelle a collocarsi su questo orientamento.
I "super-europeisti" (quanti ritengono che l'identità europea in futuro sarà più importante di quelle nazionali e vogliono continuare ad usare l'Euro) sono la maggioranza relativa della popolazione (41%). In questo caso, sono soprattutto i giovani (25-34 anni) e gli over-65 a mostrare il favore più ampio, mentre guardando alle professioni questo atteggiamento è più frequente tra impiegati, imprenditori e lavoratori autonomi. Dal punto di vista politico, poi, i super-europeisti sono soprattutto sostenitori di Pd e Scelta Civica.

Circa un nordestino su tre (34%) è un "europeista della moneta" (non giudica che essere europei sarà più rilevante che essere italiani, francesi, ecc, ma vuole che in Italia continui a circolare l'Euro). Sono in misura maggiore i giovani under-25 a manifestare questo orientamento, mentre tra le professioni ritroviamo una presenza superiore alla media di imprenditori, studenti e casalinghe. Dal punto di vista politico, invece, sono gli elettori di Pdl e Lega Nord a collocarsi più frequentemente su questa posizione.

Gli "europeisti dell'identità" (coloro che ritengono che in futuro l'identità europea sarà più importante di quelle nazionali, ma vorrebbero il ritorno della Lira) sono il 10% degli intervistati. In questo caso, emerge una presenza superiore alla media delle persone di età centrale (45-64 anni) e di disoccupati, mentre dal punto di vista politico non si ravvisano particolari distinguo.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 2-4 aprile 2013 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1004 persone (rifiuti/sostituzioni: 5469), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,09%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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