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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST È FAVOREVOLE AL PRESIDENZIALISMO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
ELEZIONE DIRETTA DEL CAPO DELLO STATO E DEL PREMIER: A NORD EST 3 SU 4 DICONO SÌ
[di Natascia Porcellato]

Il Presidente del Consiglio Letta lo ribadisce di continuo: se entro 18 mesi non saranno approvate le riforme istituzionali, si dimetterà. Il tema è centrale, ed è sostenuto con continui richiami anche dal Capo dello Stato. Ed è proprio su come potrebbero mutare queste due figure centrali per la vita politica italiana che si concentra oggi l'Osservatorio sul Nord Est pubblicato su Il Gazzettino. Secondo quanto rilevato da Demos, infatti, circa tre nordestini su quattro (74%) vorrebbero fosse introdotta l'elezione diretta del Capo del Governo, mentre è il 19% a mostrarsi contrario a questa ipotesi. Per l'elezione popolare del Presidente della Repubblica, invece, si mostra favorevole il 71% degli intervistati e i dubbiosi si fermano al 23%. In entrambi i casi, la quota di coloro che non si esprimono è consistente (6-7%).

Il dibattito sulla riforma della Costituzione e il nuovo disegno degli equilibri tra i poteri è una costante che accompagna la politica degli ultimi vent'anni. Questa discussione, però, non si è tradotta in una riforma organica complessiva. Così, mentre l'impianto rimane formalmente quello approvato nel 1948, è nella sostanza che sono mutate molte cose. Infatti, pur non eleggendo direttamente il Presidente del Consiglio, personalizzazione e mediatizzazione della politica hanno enfatizzato l'importanza dei leader più che dei partiti. Parallelamente, il ruolo che la Costituzione assegna al Presidente della Repubblica è stato messo in discussione dalle modalità con cui Napolitano ha interpretato l'ultima parte del suo primo mandato e con cui sta conducendo l'inizio di questo secondo. Questo "pseudo-presidenzialismo" è apparso una necessaria forma di supplenza rispetto a una classe politica rivelatasi incapace di gestire autonomamente la crisi italiana.

Dati i mutamenti che di fatto sono avvenuti nella politica italiana, e in particolare per quanto riguarda il ruolo delle cariche monocratiche, non stupisce rilevare un consenso tanto ampio all'elezione popolare di entrambe. Secondo il 74% dei nordestini, il Presidente del Consiglio dovrebbe essere eletto direttamente, mentre il 71% vorrebbe votare per il Presidente della Repubblica. Contenuta, ma non irrilevante, la quota di coloro che invece si dichiarano contrari: per l'elezione diretta del Premier sono il 19%, mentre per il Capo di Stato salgono al 23%.
Quali sono i settori maggiormente sensibili all'idea di eleggere direttamente le due cariche? In linea generale, osserviamo come il consenso sia ampio e trasversale: raramente, infatti, scende sotto il 60%. In alcuni, però, rintracciamo un favore più esteso. Così, l'elezione diretta del Capo del Governo viene sostenuta soprattutto da persone di età compresa tra i 25 e i 44 anni, oltre che da operai, casalinghe e disoccupati. Da un punto di vista politico, invece, sono soprattutto gli elettori di Pdl, Lega Nord e M5s a mostrare l'accordo maggiore rispetto all'idea di eleggere direttamente il Presidente del Consiglio.

Guardando ai sostenitori dell'elezione diretta del Presidente della Repubblica, poi, vediamo come il profilo sia parzialmente sovrapponibile a quello appena illustrato. In questo caso, sono soprattutto le persone tra i 35 e i 44 anni a volere che il Capo dello Stato abbia una legittimazione popolare diretta; guardando alle professioni, invece, si distinguono operai, liberi professionisti, casalinghe e disoccupati. Se consideriamo la politica, osserviamo come siano in misura maggiore gli elettori di Pdl, Lega Nord, Scelta Civica-Udc, M5s, oltre che sostenitori di partiti minori, a sostenere l'elezione diretta il Presidente della Repubblica.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 11-13 giugno 2013 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1012 persone (rifiuti/sostituzioni: 6229), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,07%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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