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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST RINUNCIA ALLE VACANZE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NIENTE FERIE PER METÀ NORD EST. IL 25% PARTE, INDECISI GLI ALTRI
[di Natascia Porcellato]

Vacanze sempre più difficili e brevi: sembrano essere queste le indicazioni principali che emergono dall'Osservatorio sul Nord Est curato da Demos e pubblicato oggi su Il Gazzettino. Nei prossimi mesi, sarà un nordestino su quattro (26%) ad andare in vacanza, e una quota analoga appare ancora indeciso sulla questione. Il 48%, però, ha già deciso: quest'estate resterà a casa. Per chi parte, le ferie saranno soprattutto corte (di una settimana o meno, 61%), per lo più in Italia (72%) e in località balneari (73%). Le ragioni di chi resta, invece, risiedono soprattutto nella mancanza di soldi (63%).

L'aggravarsi della crisi economica di questi ultimi anni è osservabile anche attraverso la minore propensione dei cittadini ad andare in vacanza. I dati pubblicati oggi, infatti, sono piuttosto chiari: nel corso del tempo, sempre più nordestini hanno smesso di partire per le ferie. Nel 2001 era il 42% a rinunciare a valigie e spostamenti nei mesi estivi, mentre oggi la quota sfiora il 48% (e supera il 60% tra gli over-55). Che a sostenere questa decisione siano i (pochi) soldi è fuor di dubbio: è il 63% ad indicarli come la ragione per cui rimane a casa. Rispetto a 12 anni fa, quando era il 30% a citare la stessa motivazione, la percentuale è più che raddoppiata. Inoltre, è da segnalare come siano soprattutto le persone di età centrale (35-64 anni) a manifestare questo tipo di problema: tra di loro, infatti, la quota supera il 70%.

È circa un nordestino su quattro, invece, ad aver già deciso che andrà in vacanza. La diminuzione nel corso del tempo è chiara: nel 2001, le vacanze erano pianificate dal 45% dei nordestini, e anche nel 2011 era il 39% ad avere già fatto dei programmi. Oggi, invece, la quota si è contratta al 26%. I settori che hanno le idee più chiare sono i giovani under-25 (39%), ma la decisione di andare in vacanza coinvolge più del 30% delle persone di età compresa tra i 25 e i 44 anni.

Oltre ad una contrazione dei vacanzieri, osserviamo anche una riduzione del periodo trascorso fuori di casa. Il 61% di coloro che andranno in vacanza ha fissato una villeggiatura di una settimana o meno. Rispetto al 2001, quando era il 31% a preferire le vacanze brevi, la crescita è di 30 punti percentuali. Questa scelta appare piuttosto trasversale: la prediligono sia i giovani (15-34 anni) che gli adulti (45-64 anni). Parallelamente, sono diminuiti coloro che si orientano sulle (ormai ex) classiche due settimane: nel 2001 erano la scelta della maggioranza dei vacanzieri (52%), mentre oggi è circa il 32% ad optare per questa durata. Più che dimezzati, poi, anche coloro che dedicano alle ferie un mese o più, scesi, tra il 2001 e il 2013, dal 17% al 7%.

La destinazione privilegiata rimane l'Italia (72%) piuttosto che l'estero (28%). Rispetto al 2001, però, l'interesse per i paesi stranieri è cresciuto di circa 7 punti percentuali. Sono soprattutto i giovani (under-25) a guardare oltre i confini nazionali per le proprie vacanze, ma questa propensione cresce ancora di più tra quanti hanno tra i 25 e i 34 anni e tra gli adulti (55-64 anni).

Un'altra conferma arriva dal tipo di località prescelta: il mare rimane la meta preferita dai vacanzieri (73%, +3 punti percentuali rispetto al 2001), seguito dalla montagna (13%, -6 punti percentuali rispetto a 12 anni fa) e dalle città d'arte (10%, +4 punti percentuali nello stesso arco di tempo).

Infine, il 26% dei nordestini è ancora indeciso: sono in misura maggiore quanti hanno tra i 25 e i 34 anni e le persone di età compresa tra i 45 e i 54 anni ad aver rimandato la decisione di programmare le -ormai prossime- vacanze.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 11-13 giugno 2013 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1012 persone (rifiuti/sostituzioni: 6229), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,07%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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