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OSSERVATORIO SUL NORD EST - A NORD EST I FUMATORI SONO SEMPRE PIÙ MINORANZA

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
MENO "BIONDE" A NORD EST: FUMA SOLO UNO SU CINQUE
[di Natascia Porcellato]

Quanto è diffuso il fumo nel Nord Est? Secondo i dati raccolti da Demos per Il Gazzettino e pubblicati oggi all'interno dell'Osservatorio sul Nord Est, circa un nordestino su cinque fuma. Quasi un fumatore su due lo fa lungo tutto l'arco della giornata, senza particolari distinzioni. La preferenza rimane quasi unanime per le vecchie "bionde" (93%), mentre una quota minima le alterna a quelle elettroniche o utilizza esclusivamente queste ultime (complessivamente: 6%). Il giudizio sulle e-cigarettes è ancora molto incerto e divide la popolazione tra quanti ritengono che, rispetto alle sigarette classiche, facciano meno male (30%), male uguale (33%) o non sanno esprimere un'opinione (31%). Nonostante l'incertezza sui suoi effetti, nella popolazione prevale l'idea che la sigaretta elettronica debba essere bandita dai luoghi pubblici (81%).

«La sigaretta è il tipo perfetto di un piacere perfetto. È squisita e lascia insoddisfatti. Che cosa si può volere di più?» si chiedeva Oscar Wilde ne "Il ritratto di Dorian Gray". Forse che non faccia male, risponderebbero alcuni. Per diverse persone, la soluzione è arrivata con l'e-cigarette, che toglie pubblica riprovazione, alito cattivo, tosse costante e -forse- riduce il rischio di malattie alle vie respiratorie, lasciando (più o meno) intatto solo il "piacere perfetto". Le sigarette (elettroniche e non) sono state anche oggetto di discussione nel Consiglio dei Ministri che si è tenuto la settimana scorsa. In quella sede, sono state varate alcune norme che inaspriscono i divieti di fumo in alcuni ambienti aperti, come i cortili delle scuole. Il dibattito degli ultimi mesi, però, si era concentrato in particolare sulle sigarette elettroniche: vanno proibite come le altre? Si devono tassare nello stesso modo? E poi: aiutano a smettere di fumare?

Probabilmente non è merito delle e-cigarettes, ma in Veneto, Fiuli-Venezia Giulia e nella provincia di Trento il fumo appare un fenomeno in calo. Secondo i dati raccolti da Demos, infatti, dal 2002 ad oggi i fumatori sono scesi dal 26 al 19% degli intervistati. Gli amanti della sigaretta sono soprattutto uomini e giovani come meno di 34 anni. Dal punto di vista socio-professionale, sono in misura maggiore operai, impiegati, studenti e disoccupati a preferire la sigaretta.

Per il 49% dei fumatori la "cicca" è una "compagna" di tutta la giornata, mentre è circa il 26% a concedersi una pausa di nicotina in momenti particolari, come il fine-pasto o dopo un caffè. Il 15%, poi, è un fumatore "sociale", lo fa quindi soprattutto quando è con gli amici, e l'11% utilizza la sigaretta per superare momenti di tensione o nervosismo.

Cosa fumano i nordestini? Il 93% è fedele alle sigarette classiche, mentre è il 6% ad alternarle a quelle elettroniche o averle abbandonate per queste ultime.
Il giudizio sulle sigarette elettroniche, però, divide la popolazione: il 30% le giudica meno dannose di quelle classiche, uno su tre (33%) non ritiene ci siano sostanziali differenze, mentre rimane ampia la categoria di quanti non si esprimono (31%). Se guardiamo alle opinioni dei soli fumatori, vediamo che anche tra di loro il giudizio sulle sigarette elettroniche appare tutt'altro che definito. Il 43% le giudica meno dannose di quelle classiche, ma è estesa la quota di quanti le ritengono dannose nello stesso modo (25%) o che non sanno rispondere (24%).

Di fronte a tante e diffuse perplessità, non stupisce che l'81% dei nordestini ritenga giusto proibire le e-cigarettes all'interno dei locali pubblici, e che la stessa indicazione provenga anche dal 71% dei fumatori.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 11-13 giugno 2013 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1012 persone (rifiuti/sostituzioni: 6229), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,07%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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