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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST È FAVOREVOLE ALL'USO TERAPEUTICO DELLE DROGHE LEGGERE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
MARIJUANA, POSSESSO DA PUNIRE MA VIA LIBERA ALL'USO TERAPEUTICO
[di Natascia Porcellato]

Uso terapeutico sì, ma anche condanna per il possesso di piccole quantità: rispetto alle droghe leggere, emerge un orientamento quantomeno contraddittorio. Dai dati presentati oggi all'interno dell'Osservatorio sul Nord Est pubblicato su Il Gazzettino, l'idea che il possesso di marijuana vada considerato un crimine è condivisa dal 61% dei nordestini, mentre il 65% è favorevole alla prescrizione ai malati per ridurre dolore e sofferenza. I contatti con la sostanza, d'altra parte, appaiono minoritari ma non risibili: il 27% delle persone intervistate da Demos conosce persone che usano marijuana e quasi il 13% ammette di averla provata personalmente.

Il consumo di droghe leggere è da sempre al centro del dibattito politico nazionale. Nel giugno scorso, alcuni deputati di Pd e Sel hanno presentato un disegno di legge alla Camera che mira a modificare l'attuale legge Fini-Giovanardi in due sensi. Da una parte, vuole introdurre nuovamente la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti. Dall'altra, intende rendere non punibile la coltivazione domestica di cannabis destinata all'uso personale o la cessione di piccole quantità per il consumo istantaneo. Le reazioni di fronte a questa iniziativa non mancheranno data la delicatezza della questione. Quanto sia controversa emerge anche dai dati raccolti da Demos. Prima di vederli nel dettaglio, però, ricordiamo che i valori sono inevitabilmente sottostimati, a causa della riluttanza nel parlare di comportamenti illeciti durante un sondaggio telefonico.

La familiarità dei nordestini rispetto alla marijuana non è insignificante: oggi, quasi il 27% degli intervistati ha conoscenti che usano marijuana (-6 punti percentuali rispetto al 2006). Sono le persone fino ai 44 anni a mostrare la maggiore confidenza con quanti fumano "canne", anche se sfiora o supera la soglia della maggioranza assoluta tra i ragazzi tra i 15 e i 17 anni (59%) e tra coloro che hanno tra i 18 e i 29 anni (48%).

Ad ammettere di aver personalmente provato lo spinello a base di "erba", invece, è poco meno del 13% degli intervistati (-6 punti percentuali rispetto a 7 anni fa). In questo caso, a dichiarare di aver provato a fumare marijuana almeno una volta nella vita sono soprattutto i giovani tra i 18 e i 29 anni (22%), le persone tra i 30 e i 44 anni (18%) e gli adulti tra i 45 e i 54 anni (20%).

A fronte di familiarità ed esperienze dirette non trascurabili, colpisce come sia comunque molto ampio il fronte che criminalizza il possesso di piccole quantità di marijuana. Oggi, è il 61% che ritiene questo fatto un crimine mentre il 36% si esprime in modo contrario. Nel corso del tempo, l'opinione pubblica si è rilevata piuttosto ondivaga, ma dal 2009 ad oggi l'orientamento più proibizionista si è assestato sopra il 58%. Anche in questo caso, il fattore età è rilevate: tra quanti hanno più di 55 anni, la criminalizzazione del possesso di piccole quantità di marijuana coinvolge circa 7 persone su 10; tra i più giovani, invece, questo atteggiamento appare meno diffuso, pur mantenendosi sopra la soglia della maggioranza assoluta.

È soprattutto tra gli intervistati che ne hanno una conoscenza diretta che la visione anti-proibizionista diventa prevalente, sia tra coloro che hanno provato la marijuana almeno una volta nella vita (79%) che tra quanti hanno amici che la utilizzano (56%).
A fianco di una visione che vede l'orientamento proibizionista maggioritario tra la popolazione, resiste l'apertura verso l'uso terapeutico della marijuana: oggi è favorevole a questo impiego il 65% dei nordestini, per quanto sia un'opinione in contrazione di circa -7 punti percentuali rispetto al 2006.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 11-13 giugno 2013 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1012 persone (rifiuti/sostituzioni: 6229), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,07%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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