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OSSERVATORIO SUL NORD EST - ANCHE NEL NORD EST RISPARMIARE È SEMPRE PIÙ DIFFICILE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
RISPARMIO, ORMAI ROTTO IL SALVADANAIO DEL NORD EST
[di Natascia Porcellato]

Risparmio sempre più difficile in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e nella provincia di Trento: sembra essere questa l'indicazione principale che emerge da quanto presentato oggi all'interno dell'Osservatorio sul Nord Est. Secondo i dati raccolti da Demos e pubblicati su Il Gazzettino, per la maggioranza delle famiglie il risparmio è ormai solo un ricordo: il 58%, infatti, ha solo "tirato avanti", il 20% ha dovuto intaccare quanto accantonato in passato e l'8% è dovuto ricorrere a prestiti. Ad essere riuscito a risparmiare, infatti, è il 14% degli intervistati.

Il "mercato del risparmio" in passato ha avuto nel Nord Est uno dei suoi centri principali. La ricchezza che ha accompagnato lo sviluppo di quest'area, unita all'alta propensione ad accantonare denaro, aveva reso Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia tre regioni-chiave per chi lavora in questo settore. Nel Nord Est, infatti, si trova tutt'oggi il 20% di tutti gli sportelli bancari attivi in Italia e il 14% dei promotori finanziari.
Con la crisi degli ultimi anni, però, la propensione al risparmio dei nordestini è ridotta. Oggi, il 14% delle famiglie dichiara di aver messo da parte dei soldi: rispetto all'anno scorso non osserviamo scostamenti degni di nota, ma guardando al 2004 la contrazione è di quasi 7 punti percentuali. Il 58% dei rispondenti si è invece limitato a "tirare avanti", e questa componente è in aumento di 7 punti percentuali rispetto all'anno scorso. Nello stesso arco di tempo è diminuita la quota di coloro che sono stati costretti ad utilizzare i soldi messi da parte in precedenza, scesi dal 26 al 20%. Sostanzialmente stabili, invece, appaiono quanti hanno chiesto dei prestiti o speso sia i soldi risparmiati che quelli presi in prestito (8%).

Possiamo delineare dei profili caratterizzanti i diversi comportamenti? Se consideriamo l'età dei diversi intervistati, vediamo come l'aver "tirato avanti" sia l'orientamento maggioritario di tutte le fasce considerate. Tra gli under-35, tuttavia, questo si unisce ad una capacità superiore alla media di mettere da parte dei soldi. Tra gli adulti (55-64 anni), invece, chi non "tira avanti" ha avuto più problemi ed è stato costretto ad utilizzare risparmi pregressi o è dovuto ricorrere a prestiti. Quanti hanno tra i 35 e i 44 anni, invece, uniscono il "tirare avanti" con una presenza superiore alla media di persone che hanno dovuto chiedere un prestito, mentre le persone di età compresa tra i 55 e i 64 anni sembrano nella condizione più debole: chi non "tira a campare", infatti, ha speso i soldi accantonati in precedenza o chiesto dei prestiti.

Anche guardando alle professioni emergono indicazioni interessanti. Se in tutti i settori considerati la maggioranza ha "tirato avanti", è tra impiegati e studenti che una quota superiore alla media è riuscita a risparmiare un po' di soldi. Più in difficoltà, invece, appaiono disoccupati e pensionati: tra loro, chi non ha potuto "tirare avanti" ha dovuto attingere ai soldi messi da parte nel corso degli anni. Operai e casalinghe, poi, appaiono nella situazione più fragile: a fianco di quanti si sono limitati a "farsi bastare" lo stipendio, è tra di loro che aumenta l'incidenza di chi ha dovuto prendere soldi in prestito o ha speso sia i soldi risparmiati nel tempo che quelli derivanti da prestiti. I liberi professionisti, infine, appaiono quelli dalla condizione maggiormente diversificata. Anche in questo caso, la maggioranza relativa si è limitata a "tirare avanti", ma qui ritroviamo una quota superiore alla media sia di persone che sono riuscite a risparmiare qualcosa, sia di quanti hanno dovuto prendere soldi in prestito o hanno speso sia il denaro proveniente da prestiti che quello messo da parte negli anni.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 2-5 settembre 2013 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1011 persone (rifiuti/sostituzioni: 4948), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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