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OSSERVATORIO SUL NORD EST - PER IL NORD EST GLI IMMIGRATI SONO UNA RISORSA

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
IL NORD EST APRE AGLI IMMIGRATI: PIÙ UNA RISORSA CHE UNA MINACCIA
[di Natascia Porcellato]

L'immigrazione è una minaccia o una risorsa? L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, si interroga oggi su quale sia la percezione degli immigrati presso l'opinione pubblica. Un rispondente su quattro (26%) pensa che "gli immigrati costituiscono una minaccia per l'occupazione", mostrando una sostanziale stabilità rispetto a quanto rilevato lo scorso anno. Il 42%, invece, ritiene che "gli immigrati sono una risorsa per la nostra economia", con una leggera contrazione di circa 3 punti percentuali in un anno.

Qualche giorno fa, il Presidente del Veneto Luca Zaia ha presentato un'iniziativa orientata a finanziare piani di rimpatrio degli immigrati legati all'avvio di micro attività nelle terre d'origine. La nuova legge che regolamenterà il settore, inoltre, vedrà aumentare la propria dotazione da 650 mila euro a circa un milione di Euro. La disoccupazione che attanaglia la regione (e l'intero Nord Est) non risparmia gli immigrati. Fino a qualche anno fa, i lavoratori stranieri venivano richiesti dalle aziende del territorio e, per questo, venivano vissuti come dei "concorrenti" da alcuni nordestini. La crisi di questi anni, però, non sembra aver acuito i timori che a volte accompagnavano il fenomeno.

Oggi, è il 26% degli intervistati a considerare gli immigrati una minaccia per l'occupazione. Il dato è sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno, ma in decisa contrazione se guardiamo al 31% del 2011. Quanti giudicano i migranti una risorsa per la nostra economia sono il 42%, con un segno negativo (-3 punti percentuali) rispetto allo scorso anno, ma in linea con il dato del 2011 e decisamente più alto rispetto al 24% del 1999.

Per comprendere meglio, abbiamo costruito una tipologia di orientamenti che considera i due quesiti in modo congiunto. Ne sono emerse tre visioni: una più pessimista (21%, -6 punti percentuali rispetto al 2011), una maggiormente ottimista (37%, sostanzialmente stabile) e una più ambigua, in cui coesistono idee potenzialmente divergenti (42%, +8 rispetto al 2011).

Quali tratti sociali caratterizzano questi tre orientamenti? La visione pessimista dell'immigrazione è presente in misura maggiore tra adulti (45-54 anni, 29%), persone in possesso di un basso livello di istruzione (32%), oltre che tra lavoratori autonomi (24%) e disoccupati (32%). Dal punto di vista politico, invece, è tra gli elettori della Lega Nord che questa visione si fa maggioritaria (63%), ma sono osservabili dei valori superiori alla media anche tra i sostenitori di Forza Italia e del Movimento 5 Stelle (entrambi: 26%).

A mostrare una visione più ottimista, invece, sono i giovani under-25 (51%) e le persone di età centrale (35-44 anni, 41%), oltre che quanti sono in possesso di un alto livello di istruzione (52%). Lo sguardo maggiormente positivo verso i migranti, poi, è più presente tra gli uomini (40%), oltre che tra i liberi professionisti (61%), gli studenti (55%), gli impiegati (46%) e gli operai (44%). Politicamente, sono gli elettori di Pd (52%) e dei partiti minori (46%) a mostrare maggiore apertura verso i migranti.

Infine, consideriamo quanti hanno una visione ambigua. Questo orientamento prevale tra le persone più adulte e anziane (over-55, 45-46%), tra le donne (46%) e tra quanti sono in possesso di un basso livello di istruzione (48%). Dal punto di vista professionale, ritroviamo una presenza superiore alla media di casalinghe (58%), imprenditori (47%) e disoccupati (45%). Per quanto riguarda la politica, poi, l'ambiguità è maggioritaria tra quanti sono incerti e reticenti (55%).

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 3-6 febbraio 2014 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1005 persone (rifiuti/sostituzioni: 5093), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.09%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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