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OSSERVATORIO SUL NORD EST - ANCHE A NORD EST I CONSUMI ALIMENTARI SONO IN CRISI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
CARNE E PESCE VIA DALLA TAVOLA, LA CRISI TAGLIA LA SPESA A NORD EST
[di Natascia Porcellato]

L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, si occupa oggi della crisi dei consumi. Il 42% degli intervistati dichiara che, nell'ultimo anno, ha diminuito la quantità di carne e pesce acquistati, mentre il 27% ha fatto la stessa operazione per il pane. Un nordestino su cinque, poi, ha acquistato meno frutta e verdura e il 16% ha ridotto gli acquisti di pasta.

Se, come osservava Feuerbach, "l'uomo è ciò che mangia", i dati che possiamo osservare oggi ci dicono che questi ultimi anni stanno mutando ciò che siamo. D'altra parte, è vero che la diminuzione nella quantità di prodotti acquistati è un indicatore indiretto. Dietro questa trasformazione possono celarsi infatti diverse ragioni: un cambiamento degli stili di vita, più improntati alla moderazione e alla sobrietà, o la necessità di modificare la propria dieta scegliendo di rivedere al ribasso il consumo degli alimenti. Dato il periodo che sta attraversando l'area, però, la prima considerazione che affiora spontanea è che la crisi sembra mordere ancora e costringere la popolazione a cambiare il proprio modo di acquistare, rivedendo il complesso del proprio carrello della spesa.

Nell'ultimo anno, più di 4 intervistati su 10 hanno ridotto la quantità di carne e pesce acquistati, con una diminuzione di circa 4 punti percentuali rispetto all'anno scorso, ma ben 7 punti percentuali in più rispetto al 35% che aveva fatto la stessa operazione nel 2012. Il pane, invece, ha visto una contrazione di acquisto per il 27% degli intervistati, e questo dato appare sostanzialmente stabile nel corso del tempo. Gli acquisti di frutta e verdura, poi, appaiono diminuiti per un nordestino su cinque, con un segno negativo di 9 punti percentuali rispetto al 2013, ma sempre più consistente di quanto osservato nel 2012, quando il dato era fermo al 15%. La pasta, infine, è stata ridotta dal 16%, mentre l'anno scorso era il 20% a dichiarare di aver fatto la stessa operazione. La forte contrazione dei consumi che abbiamo osservato l'anno scorso, quindi, sembra essere in parte rientrata, ma rimangono ancora consistenti le fasce di popolazione che hanno (più o meno volontariamente) optato per acquisti meno ampi in relazione ad alimenti fondamentali per la vita di ognuno.
Quali sono i settori che hanno maggiormente ridotto gli acquisti per questi alimenti? Le persone con oltre 65 anni di età sono quelle che hanno tagliato in misura maggiore l'acquisto di gran parte dei prodotti testati: pane, frutta, verdura e anche la pasta sembrano essere diventati meno presenti nella tavola degli anziani. I giovani con meno di 25 anni, invece, hanno ridotto in misura maggiore il consumo di pane. Le persone di età centrale (35-44 anni) acquistano una quantità minore di carne e pesce, mentre coloro che hanno tra i 45 e i 54 anni, oltre ad aver ridotto questi acquisti, hanno fatto la stessa operazione anche per frutta e verdura.

Guardando alle professioni, invece, emerge come siano gli operai e le casalinghe le due categorie che hanno dovuto ridurre in modo più consistente le quantità di tutti gli alimenti proposti. I pensionati, invece, dichiarano di aver tagliato soprattutto l'acquisto di pane, pasta, frutta, e verdura, mentre i disoccupati hanno concentrato le riduzioni sulla carne e il pesce, oltre che di pasta.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 18-20 marzo 2014 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1005 persone (rifiuti/sostituzioni: 5189), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.09%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Irene Sguotti ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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