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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST RINUNCIA ALLA VACANZA

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
EFFETTO CRISI, C'ERA UNA VOLTA IL NORD EST IN VACANZA
[di Natascia Porcellato]

Vacanze addio? Guardando i dati presentati oggi dall'Osservatorio sul Nord Est rispondere a questa domanda appare tutt'altro che semplice. Secondo l'indagine condotta da Demos per Il Gazzettino, infatti, il 62% dei nordestini quest'anno ha deciso che non andrà in vacanza e le ragioni sono soprattutto economiche (56%). Il 32%, invece, sta preparando le valigie avendo già pianificato il proprio periodo di riposo estivo. Chi parte, limita le vacanze ad una settimana o meno (57%) e preferisce il mare (70%). Piuttosto contenuta la quota di indecisi: sono circa il 6%.
"Viaggiare e cambiare posto donano nuovo vigore alla mente", sosteneva Seneca. La fatica del quotidiano, però, non sembra facilmente superabile con le vacanze, divenute ormai un miraggio per la maggior parte dei nordestini. D'altra parte, la crisi economica ha reso complicato trovare i soldi da investire anche in viaggi e relax, o ha comunque imposto di ridefinire i propri stili di vita anche in tema di svago e di vacanze estive.

Oggi, oltre 6 nordestini su 10 dichiarano che hanno già deciso di rimanere a casa quest'estate. Se guardiamo alla serie storica, possiamo osservare come la quota sia aumentata di circa 14 punti percentuali rispetto al 2013, ma l'incremento arriva ai 20 punti percentuali se consideriamo il 2001. Sono soprattutto le persone adulte o anziane (oltre 55 anni) ad aver deciso di non partire.

Le "ragioni per restare" sono da cercare prima di tutto nel difficile momento economico che queste persone stanno attraversando (56%, quota quasi doppia rispetto al 30% del 2001). Meno diffuse appaiono le scelte "obbligate" di chi non ha tempo perché lavora (16%, sostanzialmente stabile nel tempo), quelle da ricondursi a cause di forza maggiore (15%, quota più che dimezzata rispetto al 32% di 13 anni fa) e la scelta vera e propria di chi preferisce passare a casa il periodo di riposo estivo (10%, in calo di 8 punti percentuali rispetto al 2001).

Quanti hanno già deciso che non rinunceranno alle vacanze sono il 32%. Rispetto allo scorso anno, osserviamo una certa ripresa (+6 punti percentuali), ma se guardiamo al 2001, quando la quota di vacanzieri era intorno al 45%, il calo complessivo è di 13 punti percentuali in 13 anni. Oggi, ad essere certi di andare in vacanza è la maggioranza dei giovani under-25 anni (51%) e una quota superiore alla media di quanti hanno tra i 25 e i 34 anni (39%) o sono in età centrale (35-44 anni, 42%).
Oltre ad essere diminuita la percentuale di vacanzieri, sono diminuiti i giorni che questi si concedono. Se nel 2001 oltre uno su due aveva programmato i classici 15 giorni di villeggiatura, oggi è il 35% a disporre di questo tempo. Nello stesso arco di tempo, poi, si è dimezzata anche la quota di persone che investe un mese o più nelle vacanze, scesa dal 17% del 2001 all'attuale 8%. La maggioranza (57%), infatti, oggi limita le vacanze a una settimana o meno: la quota è quasi raddoppiata rispetto al 2001, quando era il 31% a puntare sulle vacanze brevi. Le scelte dei vacanzieri nordestini continuano a premiare il mare: il 70% sceglie le spiaggie per le proprie vacanze, la montagna è meta per il 15%, mentre l'11% visiterà delle città.

Gli indecisi, infine, sono il 6%. Rispetto alle rilevazioni passate, questa quota sembra essersi molto ridotta: l'anno scorso, infatti, la situazione era ancora indefinita per il 26%, ma anche nel 2001 era il 14% a mostrarsi indeciso in merito di vacanze estive. L'ipotesi è che, mentre negli anni scorsi una parte non trascurabile di nordestini teneva viva fino all'ultimo l'ipotesi di riuscire a partire, quest'anno per larghissima parte della popolazione i piani sembrano essere già fatti.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 30 giugno-2 luglio 2014 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1019 persone (rifiuti/sostituzioni: 5266), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.07%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Irene Sguotti ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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