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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST PROMUOVE RENZI MA NON LE SUE RIFORME

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
RENZI PROMOSSO DAL 60% MA BOCCIATE LE RIFORME
[di Natascia Porcellato]

Consenso senza assenso: in questa formula può essere sintetizzato l'orientamento dei cittadini di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento rispetto al governo Renzi. Nei dati raccolti da Demos per conto del Gazzettino e pubblicati oggi all'interno dell'Osservatorio sul Nord Est, infatti, rintracciamo entrambi gli elementi. I giudizi positivi sull'esecutivo superano ampiamente la maggioranza assoluta e raggiungono il 60%. Un sostegno tanto ampio al Governo, però, non implica adesione acritica al suo operato: almeno rispetto alla riforma del lavoro, è il disaccordo ad essere preponderante. Il 53% non appoggia le modifiche proposte per l'articolo 18 e il 59% appare contrario all'ipotesi di inserire il TFR in busta paga. Di questa (apparente) contraddizione non sembrano saper approfittare le opposizioni: le azioni parlamentari della Lega Nord ottengono almeno la sufficienza del 30% dei nordestini, mentre quelle di Forza Italia e del Movimento 5 Stelle si fermano rispettivamente al 22 e 21%.

Oggi, il Governo guidato da Renzi appare molto popolare: come si è evoluto il consenso verso gli esecutivi di questi ultimi -politicamente tumultuosi- anni? Se consideriamo il governo Berlusconi (l'ultimo frutto diretto delle urne) vediamo come tra il 2010 e il 2011 il suo consenso sia crollato dal 45% al 22%. Quelli che l'hanno seguito (tutti nati in circostanze di emergenza economica ed impasse politica) hanno goduto di consensi più alti, da Monti, che ha oscillato tra il 51 e il 59%, a Letta, che ha raccolto tra il 55 e il 47%.

A fronte di questi numeri e andamenti, il gradimento che circonda il governo Renzi appare ancora più singolare: nonostante il trend mostri un calo rispetto al luglio e marzo scorsi (-5 e -7 punti percentuali), oggi 6 nordestini su 10 giudicano soddisfacente il suo operato in Parlamento. Il giudizio positivo sull'esecutivo dell'ex sindaco di Firenze, come prevedibile, tende a farsi quasi unanime tra elettori del Pd (86%), partito nel quale alle ultime elezioni europee di maggio è confluito un voto tradizionalmente lontano dal centrosinistra. Il governo Renzi, però, conquista anche il consenso del 59% degli elettori di Forza Italia e del 48% di quelli vicini alla Lega Nord. Meno esteso, invece, il gradimento espresso dai sostenitori del Movimento 5 Stelle, anche se è oltre 1 su 4 (27%) a dare almeno la sufficienza all'operato generale di Palazzo Chigi.
Tanta fiducia, comunque, non si traduce automaticamente in approvazione. Se consideriamo la riforma del lavoro di cui si è discusso nelle ultime settimane, vediamo come siano preponderanti le critiche. La riforma dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, infatti, trova d'accordo il 37% dei nordestini, mentre il 53% si dichiara contrario. In questo caso, sottolineiamo come il sostegno alla riforma promossa dal Governo sia più ampio tra le categorie lavorativamente attive: liberi professionisti (61%) e imprenditori (52%), ma anche impiegati (46%) e operai (40%) esprimono quote di consenso superiori alla media. Anche l'ipotesi di inserire il TFR in busta paga incontra più critiche (59%) che sostegno (37%): in questo caso, è tra imprenditori (48%), studenti (41%) e disoccupati (40%) che rileviamo le aperture maggiori.

Il sostegno a queste riforme cresce tra quanti hanno un giudizio positivo del Governo? Sì, ma non irresistibilmente: l'accordo con le modiche all'art. 18 sale al 42% tra quanti danno all'esecutivo almeno la sufficienza, mentre quelle relative al TFR raggiungono il 41%. Il consenso senza assenso del governo Renzi, appunto.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 14-16 ottobre 2014 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1024 persone (rifiuti/sostituzioni: 6498), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.06%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Irene Sguotti ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it

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