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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST ORA BEVE MENO ALCOLICI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
ALCOL, CONSUMATORI IN CALO. METÀ NORD EST PERDE IL VIZIO
[di Natascia Porcellato]

Alcol sì, ma sempre meno spesso: sembra essere questa l'indicazione principale che emerge dai dati presentati oggi all'interno dell'Osservatorio sul Nord Est. Secondo le analisi curate da Demos per Il Gazzettino, i bevitori abituali, che consumano vino, birra o superalcolici ogni giorno, sono il 14% (-8 punti percentuali rispetto al 2007). Poco più di uno su quattro (27%) si concede un bicchiere qualche volta alla settimana o una volta alla settimana, mentre i consumatori occasionali, che assumono alcol meno di una volta alla settimana o in occasioni speciali, sono il 30% (+11 punti percentuali rispetto al 2007).

Il rapporto tra la società e l'alcol è uno dei più controversi. Se da una parte l'uomo si è ingegnato per distillare o far fermentare praticamente qualsiasi cosa -dalla frutta al grano, dalle patate alla canna da zucchero, spesso con risultati pregevoli-, dall'altra il problema più evidente è che il consumo eccessivo di sostanze alcoliche può creare gravi problemi sociali. Dagli effetti talvolta violenti delle sbornie ai casi di dipendenza da alcolici, le criticità legate al bere sono numerose. Gli studi che si sono susseguiti negli anni e l'opera di divulgazione da parte delle autorità sanitarie hanno in parte cambiato le abitudini anche del Nord Est, terra famosa sia per la produzione che per il consumo di alcolici.

Dai dati presentati oggi, infatti, è possibile ricavare un mutamento delle abitudini dei nordestini. Osserviamo una contrazione sia dei bevitori abituali (scesi dal 22% del 2007 all'attuale 14%) sia di quanti consumano alcol frequentemente (dal 30% di 8 anni fa all'attuale 27%). Ad essere aumentati in modo consistente sono coloro che bevono occasionalmente: nel 2007 era il 19% a consumare alcolici meno di una volta alla settimana o solo in occasioni speciali, mentre oggi il medesimo consumo viene praticato dal 30% dei nordestini. I non bevitori appaiono invece stabili intorno al 29%. In quanti esagerano? L'11% ammette di bere talvolta troppo, mentre il 60% tende a rispettare i propri limiti in tema di alcol.

Come si caratterizzano i diversi settori sociali? Gli anziani e i pensionati vedono convivere al proprio interno due tendenze contrapposte: vi ritroviamo, infatti, una presenza superiore alla media sia di non bevitori che di quanti consumano alcol tutti i giorni. I giovani e le classi d'età centrali, così come gli studenti, invece, mostrano un consumo di alcol frequente o occasionale. Tra gli imprenditori, poi, ritroviamo una presenza superiore alla media di bevitori abituali o frequenti, mentre operai e impiegati hanno un consumo di alcol occasionale.

Inoltre, possiamo osservare che la frattura di genere divide piuttosto nettamente gli uomini, che tendono ad adottare un modello di consumo abituale o frequente, dalle donne (e dalle casalinghe), che bevono alcolici solo occasionalmente o non ne bevono proprio.

Quali sono le preferenze del Nord Est in tema di bevande alcoliche? Il vino (57%) rimane il più amato, ma appare in difficoltà (-8 punti percentuali) rispetto al 2007. Al contrario, è la birra ad aumentare le proprie preferenze: la quota di nordestini che dichiarano di sceglierla infatti aumenta dal 24% del 2007 all'attuale 30%. I superalcolici continuano ad essere una scelta che caratterizza una nicchia di popolazione stabile nel tempo (3-4%). Allo stesso modo, non mostra particolari variazioni anche la quota di popolazione che apprezza tutti i tipi di alcolici nello stesso modo (7-5%).

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 5-7 maggio 2015 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1008 persone (rifiuti/sostituzioni: 6473), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

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