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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL REDDITO DI CITTADINANZA DIVIDE L'OPINIONE PUBBLICA DEL NORD EST

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
REDDITO DI CITTADINANZA, MEZZO NORD EST È FAVOREVOLE
[di Natascia Porcellato]

La maggioranza del Nord Est a favore del reddito di cittadinanza. Questa sembra essere l'indicazione principale che emerge dai dati presentati oggi dall'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino. Secondo le elaborazioni di Demos, infatti, il 52% dei nordestini si dichiara favorevole ad avviare questa misura in Italia, mentre uno su tre (33%) si oppone. Il tema, però, appare tutt'altro che evidente ad una parte della popolazione: il 15%, infatti, non vuole o sa esprimersi.

Utilizzato già in diversi paesi europei, l'idea di introdurre il reddito di cittadinanza sta attraversando il dibattito politico italiano degli ultimi 20 anni. Un minimo sostegno economico-sociale universale, infatti, pur in diverse modalità ed entità, è una realtà in gran parte dei paesi del continente. In Italia, invece, è rimasto argomento discusso, mai concretizzato, e non per questo maggiormente chiarito all'opinione pubblica.

La sua opportunità, infatti, appare tutt'altro che unanime. Nonostante la disoccupazione sia la prima emergenza dell'area, come recentemente illustrato anche da questo Osservatorio, la contrarietà al reddito di cittadinanza riguarda il 33% degli intervistati. Sottolineiamo, inoltre, come sia piuttosto ampia la quota di nordestini che non si esprimono (15%), segno dell'incertezza che ruota ancora intorno all'argomento. Il favore rispetto a questa misura, però, è espresso dal 52% degli intervistati, una quota sostanzialmente equivalente a quanto registrato in Italia (51%).

Sono soprattutto i giovani a sostenere l'introduzione del reddito di cittadinanza. Tra gli under-25, infatti, l'appoggio sale al 64%, e sfiora il 70% tra quanti hanno tra i 25 e i 34 anni (69%). Le classi d'età centrali (35-54 anni), invece, si collocano intorno alla media dell'area, mantenendosi comunque sopra la soglia della maggioranza assoluta (54%). Il favore verso il reddito minimo tende però a contrarsi sotto il 50% tra le persone adulte (55-64 anni, 35%) e tra gli over-65 (48%).
Guardando al titolo di studio, invece, vediamo che il consenso tende a crescere maggiormente tra quanti sono in possesso di un diploma o una laurea (58%), mentre si ferma al 53% tra quanti godono di un livello di istruzione medio. L'appoggio a questa misura scende invece al 43% tra coloro che sono in possesso della licenza elementare.

Dal punto di vista socio-professionale, poi, sono disoccupati (61%) e studenti (60%) le categorie maggiormente favorevoli all'introduzione del reddito di cittadinanza. Anche tra operai (58%) e impiegati (55%) il consenso si mantiene superiore alla media dell'area, mentre i liberi professionisti (53%) sono sostanzialmente allineati con il dato generale. Imprenditori (41%), casalinghe (46%) e pensionati (47%) sembrano essere le categorie attraversate dalle perplessità più consistenti.

Politicamente, infine, vediamo che il consenso più esteso viene proprio dagli elettori del Mov. 5 Stelle (67%), il partito che ha fatto del reddito di cittadinanza un punto cardine del proprio programma. Tra gli altri, però, è ravvisabile una certa trasversalità: i sostenitori delle altre formazioni, infatti, tendono a collocarsi intorno alla media dell'area. Il favore verso questo strumento raggiunge il 54% tra quanti sono vicini al Pd, mentre sfiorano la maggioranza assoluta tra chi voterebbe per Forza Italia o la Lega (49%). Anche tra gli elettori dei partiti minori il valore si mantiene intorno al 45%, mentre quanti sono incerti o reticenti raggiunge il 51%.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 6-8 luglio 2015 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1015 persone (rifiuti/sostituzioni: 8794), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

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