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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST PENSA DI AVERE POCO PESO POLITICO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NORD EST, MENO POTERE IN ECONOMIA E IN POLITICA
[di Natascia Porcellato]

Rispetto a Roma e Milano, quanto conta il Nord Est oggi? Meno che in passato, sia in ambito politico che economico. Queste sembrano essere le indicazioni principali che emergono dai dati elaborati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino. Quasi 6 nordestini su 10 ritengono che, negli ultimi 5 anni, il Nord Est abbia perso potere, in ambito politico, sia rispetto a Milano (57%) che a Roma (59%). Una convinzione del tutto simile interessa anche la sfera economica: il 59% pensa che quest'area abbia perso rilievo economico rispetto al capoluogo lombardo, mentre il 55% condivide la stessa idea anche pensando alla Capitale. Per tutti i settori e le città analizzate, la visione neutra o positiva si attesta tra il 28 e il 31%; consistente, inoltre, è la percentuale di reticenti (13-16%).

Una volta c'erano le Tre Venezie, area identificata nei territori della Venezia Tridentina, Venezia Euganea e Venezia Giulia. Arrivò poi il Triveneto, espressione con cui si riassumevano le regioni Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige. Giunse, infine, il Nord Est: così l'area si esprime e definisce, per differenza e distanza, a Nord di Roma (il centro politico) e ad Est di Milano (il centro economico e finanziario): periferia del Paese e porta italiana sull'Europa. Oggi, come si caratterizza il rapporto dell'area con i due principali centri di potere italiani?

Rispetto a Milano, il vertice dell'ex triangolo industriale che ha caratterizzato lo sviluppo della grande industria italiana, il Nord Est mostra tutt'ora un generico senso di inferiorità. Il 59% dichiara che è peggiorata la capacità di potere economico espresso dall'area rispetto a Milano, e colpisce che anche in ambito politico venga sottolineata una certa crescente marginalità (57%). Quest'ultima viene evidenziata dai giovani (68%) e dalle persone di età centrale (64%), oltre che da disoccupati (71%), impiegati (62%), studenti e liberi professionisti (entrambi 66%). Guardando agli elettorati, emerge come siano soprattutto i sostenitori del Movimento 5 Stelle (68%) e quanti si rivolgono ai partiti minori (67%) ad avere la convinzione che il Nord Est abbia perso potere in ambito politico rispetto a Milano.

La marginalità economica del Nord Est rispetto alla città meneghina, d'altra parte, viene sottolineata in misura maggiore da persone tra i 25 e i 44 anni (67-68%), operai (67%), disoccupati (74%) e, soprattutto, imprenditori e lavoratori autonomi (65%). Guardando alla preferenza di partito, emerge che questa convinzione si fa più ampia tra gli elettori di Forza Italia (64%) e delle formazioni più piccole (67%).

Infine, vediamo il rapporto dell'area con Roma. Il 59% ritiene che il Nord Est abbia perso potere negli ultimi 5 anni in ambito politico rispetto alla Capitale, ma il 55% sottolinea la stessa dinamica anche in ambito economico. Quest'ultima opinione sembra rinforzarsi tra giovani (25-34 anni, 60%) e adulti (64%), disoccupati (64%) e, come in precedenza, imprenditori (65%).

La perdita di potere politico del Nord Est rispetto a Roma, invece, viene segnalata maggiormente dagli under-34 (67-68%) e dalle persone di età centrale (66%). Guardando alle professioni, emerge un'interessante trasversalità: questa convinzione appare radicata soprattutto tra liberi professionisti (81%) e disoccupati (76%), impiegati (65%) e studenti (66%), imprenditori e lavoratori autonomi (66%). Anche considerando l'orientamento di voto possiamo avere indicazioni importanti: la marginalità politica del Nord Est rispetto a Roma cresce tra i sostenitori del M5s (67%) e di FI (65%), tra gli elettori della Lega (63%) e dei partiti minori (64%), ma supera la maggioranza assoluta (56%) anche tra quanti voterebbero per il Pd.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 5-7 luglio 2016 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1014 persone (rifiuti/sostituzioni: 8023), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Mauro Vullo ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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