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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E L'ACCOGLIENZA DEI PROFUGHI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
PRESENZA PROFUGHI A NORD EST: IL 52% DICE SÌ ALL'ACCOGLIENZA
[di Natascia Porcellato]

L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, indaga oggi intorno ad uno dei temi più discussi: l'ospitalità dei profughi nel territorio. La maggioranza degli intervistati ritiene che i Comuni abbiano il dovere di ospitare i richiedenti asilo (52%, stabile rispetto al settembre scorso, ma -7 punti percentuali guardando ai valori di ottobre 2015). Poco più di uno su tre, invece, (34%, valore sostanzialmente stabile nella serie storica) pensa che i Sindaci abbiano il diritto di rifiutare l'accoglienza. Ampia (14%, e in crescita di 5 punti percentuali rispetto ad ottobre 2015) la quota di quanti non si esprimono.

Il diritto di rifiutare la presenza dei profughi nei Comuni viene sostenuta in misura maggiore dagli elettori della Lega Nord (53%) e di Forza Italia (46%). All'opposto, sono soprattutto i sostenitori del Pd a richiamare il dovere all'ospitalità (77%). Maggiormente divisi appaiono gli elettori del M5s: tra di loro, infatti, il 41% pensa che i Comuni abbiano il diritto di rifiutare la presenza dei profughi, ma la maggioranza (53%) evidenzia invece il dovere di ospitarli. Quasi a sottolineare la complessità della questione, appare rilevante, in molti settori, la quota di non rispondenti: questa raggiunge il 38% tra i sostenitori di Forza Italia, il 23% tra gli elettori dei partiti minori e il 18% tra quanti si collocano nell'area grigia dell'incertezza.

D'altra parte, i nordestini rimarcano che nella maggioranza dei territori i profughi sono presenti e non creano problemi (52%), mentre nel 21% dei casi manifestano delle difficoltà legate dalla loro presenza. Rispetto al settembre scorso, sono aumentati quanti segnalano una presenza problematica (+3 punti percentuali). Nello stesso arco di tempo, però, sono cresciuti molto di più quanti osservano quotidianamente un'accoglienza priva di criticità (+8 punti percentuali).

È soprattutto nei comuni più piccoli, quelli con meno di 15mila abitanti, che la convivenza sembra più tranquilla (56%) e i problemi meno frequenti (11%). Anche la maggioranza di chi vive nella dimensione urbana intermedia (15-50mila abitanti) non segnala particolari difficoltà legate alla presenza dei richiedenti asilo (51%). Al contrario, è tra quanti vivono in realtà cittadine che superano i 50mila abitanti che le percezioni si fanno più polarizzate tra quanti rilevano problemi (41%) e coloro che invece non ne hanno riscontrati (46%).
Dal punto di vista territoriale, invece, emerge che la presenza dei profughi appare più serena in provincia di Trento (63%), ma anche la maggioranza di quanti vivono in Veneto (55%) ritengono che la presenza dei richiedenti asilo nel proprio Comune non abbia creato problemi. Maggiormente diviso appare il giudizio espresso da coloro che vivono in Friuli-Venezia Giulia: il 35% rileva criticità legate all'ospitalità, mentre il 38% non è dello stesso avviso.

Alla notizia di arrivo di profughi nei territori, però, talvolta si scatenano proteste che portano a manifestazioni e fiaccolate partecipate, in alcuni casi, anche da Sindaci e amministratori locali. Come viene giudicato questo loro comportamento? Il 40% giustifica le azioni che contrastano l'arrivo dei richiedenti asilo ritenendo che il Sindaco ha il diritto di decidere cosa succede nel proprio territorio. Quasi un nordestino su due (49%), però, le ritiene sbagliate e sottolinea che ogni Comune deve fare la propria parte nella gestione dell'emergenza. Osserviamo, anche in questo caso, un ampio settore di persone che sull'argomento non sa o non vuole esprimersi (11%): ulteriore conferma del disorientamento presente e che dovrebbe richiamare tutti ad una maggiore calma e responsabilità.




NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 9-11 gennaio 2017 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1011 persone (rifiuti/sostituzioni: 10374), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

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