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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL VENETO E L'ADDIZIONALE IRPEF PER LA PEDEMONTANA

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
TASSA PER LA PEDEMONTANA: IL NORD EST SI SPACCA IN DUE
[di Natascia Porcellato]

Veneti divisi sull'introduzione dell'addizionale regionale IRPEF per finanziare la Superstrada Pedemontana Veneta. Secondo i dati elaborati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, il 44% degli intervistati giudica positivamente questa decisione e una quota sostanzialmente analoga (45%) la ritiene invece negativa. Più di un intervistato su dieci (11%), però, appare disorientato e si rifugia nella zona grigia della reticenza al quesito.

Era il 1990 quando la Pedemontana Veneta veniva inserita nel Piano Regionale dei Trasporti del Veneto: sono passati quasi trent'anni, dunque, da quel primo atto. Il progetto prevede oggi una Superstrada a pagamento e i cantieri sono disseminati lungo i 95 km del tracciato che si è via via delineato nel tempo tra l province di Vicenza e Treviso. Dopo le difficoltà del concessionario nel reperire le risorse per finanziare il project, è recentemente intervenuta la Regione Veneto che, per garantire la conclusione dell'opera, ha deciso di introdurre l'addizionale regionale IRPEF. Questa misura è prevista a partire dal 2019 e riguarderà in maniera graduale i redditi al di sopra dei 28.000 Euro.

La decisione del Governatore Zaia e della sua maggioranza, però, divide i veneti. Il 44% ritiene positiva l'iniziativa della Regione perché la Superstrada deve essere conclusa; dall'altra parte, il 45% giudica invece negativo questo aumento di tassazione perché ritiene che l'opera non debba essere finanziata dai veneti. Piuttosto ampia, inoltre, la quota di persone che non si esprimono (11%).
Quali settori sociali sono maggiormente positivi e quali, invece, esprimono le critiche più ampie rispetto a questa decisione?

Guardando alle diverse età, emerge che il sostegno più consistente alla decisione della Regione proviene dai giovani con meno di 25 anni (59%) e dagli anziani con oltre 65 anni (50%). All'opposto, la contrarietà rispetto all'addizionale regionale di scopo tende a crescere, e a diventare nettamente maggioritaria, tra coloro che hanno tra i 25 e i 44 anni (59-60%). L'area dell'incertezza, invece, si fa più consistente, superando il 15%, tra gli over-45.

Professionalmente, poi, è tra studenti (59%), disoccupati (56%) e pensionati (53%) che il sostegno alla decisione del Governatore si fa maggioritario. Al contrario, a giudicare negativamente l'introduzione dell'addizionale IRPEF per finanziare la Superstrada sono soprattutto operai (61%), impiegati (59%) e liberi professionisti (53%). L'incertezza, invece, appare più alta della media tra pensionati e imprenditori (entrambi 15%).

Infine, consideriamo l'influenza della politica. In generale, tra i sostenitori di Partito Democratico (48%), Lega Nord (49%) e Forza Italia (50%) prevalgono i giudizi positivi sulla decisione di introdurre dell'addizionale IRPEF, anche se le aree critiche (espresse rispettivamente dal 41%, 47% e 43% dei diversi elettorati) sono tutt'altro che trascurabili. Un netto favore all'introduzione dell'addizionale IRPEF viene invece espresso dai sostenitori dei partiti minori (61%), che vedono una sensibile riduzione della quota critica rispetto a questa decisione (39%). A mostrare la contrarietà più ampia, invece, sono gli elettori del Movimento 5 Stelle: tra i pentastellati, infatti, il 58% giudica negativamente la decisione di introdurre questa ulteriore imposta, mentre è poco meno di uno su tre (30%) a ritenere questa un'iniziativa positiva perché necessaria per chiudere il cantiere della Superstrada Pedemontana Veneta.



NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 3-6 aprile 2017 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1120 persone (rifiuti/sostituzioni: 7815), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 2.93 %). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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