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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST SI SENTE COMUNQUE FELICE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
E A NORD EST (QUASI) TUTTI VIVONO FELICI E CONTENTI
[di Natascia Porcellato]

«Che si sente pienamente soddisfatto nei propri desideri, che ha lo spirito sereno, non turbato da dolori o preoccupazioni e gode di questo suo stato»: questa è la definizione di "felice" che possiamo trovare nel vocabolario Treccani. Guardando ai dati analizzati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, pare che gli intervistati di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento siano ampiamente interessati da questo stato di soddisfazione. Complessivamente, infatti, è l'87% a dichiararsi molto (19%) o abbastanza (68%) felice, riducendo l'area del malcontento al 12% degli intervistati.

Guardando alla serie storica, possiamo vedere che il "vizio della felicità" pare essere persistente nel tempo: nel 2010 era il 90% a dichiararsi molto o abbastanza contento e il dato si era confermato anche quattro anni dopo. Nel 2016, invece, abbiamo osservato una leggera flessione (-3 punti percentuali, 87%) e un anno dopo constatiamo una sostanziale stabilità del risultato.
Essendo la religione (anche) una modalità di ricerca di senso e speranza, quanto influisce l'essere praticanti sulla serenità degli individui? Tra coloro che non vanno in chiesa, è l'82% a dichiararsi molto o abbastanza contenti, mentre tra chi frequenta saltuariamente i riti religiosi la quota sale all'87%. Il tasso di felicità più ampio, però, si raggiunge proprio tra coloro che sono assiduamente presenti alla Messa (91%).

Guardando alla condizione socio-professionale, invece, emerge che i più contenti sono gli imprenditori e i lavoratori autonomi (95%), seguiti da impiegati (92%), operai e studenti (entrambi 91%). In linea con la media dell'area, invece, è la soddisfazione presente tra i pensionati (87%), mentre per i liberi professionisti il valore si ferma poco sotto (85%). Le categorie in cui la felicità appare meno frequente sono quelle dei disoccupati (81%) e delle casalinghe (77%).

Ma questo sentimento ha un genere? Sono in misura maggiore gli uomini (92%) più che le donne (83%) a dichiararsi molto o abbastanza felici.

Se insieme al genere consideriamo anche l'età, emergono ulteriori indicazioni interessanti. È solo tra i rispondenti con meno di 25 anni che le donne (98%) si dichiarano più felici degli uomini (90%). Nelle altre classi d'età, infatti, "la vita in rosa" appare (un po') meno serena di quella dei coetanei maschi. Il 92% degli uomini tra i 25 e i 34 anni si dichiara molto o abbastanza soddisfatto, ma tra le donne il dato si ferma molto più indietro, al 74%. Confrontando uomini (94%) e donne (89%) che hanno tra i 35 e i 44 anni, l'intervallo si accorcia, ma non cambia la tendenza. Una distanza simile, inoltre, possiamo rintracciarla anche guardando alle donne (84%) e agli uomini (89%) di età centrale (45-54 anni). Tra adulti e anziani, il distacco tra i due sessi torna a farsi importante. Il 90% degli uomini tra i 55 e i 64 anni, infatti, si definisce molto o abbastanza contento, ma tra le coetanee il valore si ferma al 76%. Una situazione del tutto assimilabile è osservabile anche tra gli anziani: il 96% degli uomini over-65 è felice, mentre tra le donne della stessa età il valore si ferma al 79%.

"Nessuno può farti sentire infelice, se tu non glielo consenti", ammoniva Franklin Delano Roosevelt. Gli uomini del Nord Est paiono riuscire meglio delle donne in questo: che la rivoluzione femminile debba partire proprio dalla ricerca della propria felicità?

NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 3-6 aprile 2017 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1120 persone (rifiuti/sostituzioni: 7815), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 2.93 %). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

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