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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST PREFERISCE SCEGLIERE IL CANDIDATO CHE IL PARTITO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
IL NOME DEL CANDIDATO "PESA" PIÙ DEL PARTITO
[di Natascia Porcellato]

Tra la soddisfazione di chi è in corsa e le polemiche di chi è rimasto fuori, nei giorni scorsi i partiti hanno completato le liste dei candidati: a poco più di un mese dal voto, la campagna elettorale per le Politiche entra nel vivo. A debuttare, il 4 marzo, sarà anche la legge elettorale. Nelle schede di Camera e Senato, infatti, saranno presenti sia i simboli dei partiti, collegati a dei listini bloccati che serviranno per eleggere i due terzi dei parlamentari in maniera proporzionale, sia i nomi dei candidati che si contenderanno il posto con il sistema maggioritario (e che comporranno il restante terzo delle Assemblee). Gli elettori potranno esprimersi mettendo una croce solo sul nome del candidato al maggioritario, oppure potranno indicare sia il candidato che uno dei partiti che lo sostiene. Sarà nullo, invece, il voto che combina una preferenza partitica non coerente con il candidato prescelto.

Rispetto alle ultime tornate elettorali, tra le novità più rilevanti c'è il ritorno di una quota di eletti attraverso il sistema maggioritario, fattore che spesso enfatizza un più intenso rapporto con il territorio. Tra candidato e partito: cosa conterà di più? Secondo i dati raccolti da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, il 63% pensa sia importante votare "per un bravo candidato per avere un rappresentante del territorio capace". Il 28%, però, preferisce esprimersi attraverso il voto al partito "perché solo così può esprimere la sua volontà politica". Piuttosto ampia la quota di coloro che non si esprimono (9%).

Sono i sostenitori del Movimento 5 Stelle quelli più attenti alla qualità del candidato (77%), insieme a quelli di +Europa-Centro Democratico (70%) e del Partito Democratico (67%). Non lontana dalla media dell'area è l'attenzione verso i nomi degli aspiranti parlamentari posta dagli elettori di Lega e Fratelli d'Italia (entrambi 65%), ma tra questi ultimi una quota non trascurabile (35%) sottolinea l'importanza di esprimere la propria identità partitica. I sostenitori di Forza Italia, invece, mostrano degli orientamenti simili a quelli espressi da chi è politicamente incerto. In entrambi questi settori, tende a ridursi sia la quota di chi sostiene l'importanza di votare un candidato capace (56% e 59%), sia quella di chi ritiene preponderante l'espressione di partito (26 e 25%): a crescere, infatti, è la percentuale di chi non si esprime (18 e 16%). A mettere l'accento sulla necessità di esprimere la propria identità partitica, invece, sono soprattutto coloro che sono vicini a Liberi e Uguali (57%), o quanti si identificano in formazioni minori (66%).

Al di là della teoria, però, nella pratica: come sceglieranno gli elettori? Il 12% non sa ancora come si comporterà e si ritrae al quesito. Poco meno di uno su quattro (23%) dichiara che non importa quale sarà il nome: voterà quello indicato dalla sua parte politica. Il 65%, però, pensa che potrebbe anche votare per un nome diverso da quello proposto dal suo partito o dalla sua coalizione, se questo fosse migliore.



NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 19-24 gennaio 2018 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI e CAWI da Demetra. Il campione, di 1011 persone (rifiuti/sostituzioni: 5153), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 15 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.08% con CAWI) ed è stato ponderato in base alle variabili socio-demografiche. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione dell'indagine CATI-CAMI-CAWI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.sondaggipoliticoelettorali.it.

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