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IL CENTROSINISTRA RIESCE A SALVARE 16 COLLEGI SU 40 NELLE EX ROCCAFORTI EMILIANE E TOSCANE
[Fabio Bordignon e Luigi Ceccarini]

Da inespugnabile roccaforte a terra di conquista. L'ormai ex zona rossa è diventata l'area più incerta e politicamente contendibile del Paese. Qui il tripolarismo appare quasi perfettamente in equilibrio, con le forze di centrosinistra insidiate dal M5S e addirittura superate (di misura) dalla destra.


Fa un certo effetto affiancare le due mappe: quella di oggi e quella del 2013. I risultati di cinque anni fa, ricostruiti sulla base dei nuovi collegi, mostrano che ben 36 su 40 sarebbero andati alla coalizione guidata da Bersani. Una "zona rosa" (se non rossa) era ancora chiaramente identificabile, nella geografia del voto: uniche eccezioni, il collegio di Piacenza, nel quale il centrodestra era avanti, e i tre collegi del Sud delle Marche, dove la corsa a tre premiava il M5S. Nell'esito del 4 marzo il territorio diventa un caleidoscopio di colori, che vede il rosso (rosa pallido) prevalere in soli 16 collegi, distribuiti tra Toscana ed Emilia Romagna. Solo nella regione del leader Pd ( dimissionario), il centrosinistra, con circa un terzo dei voti, mantiene un leggero vantaggio sul centrodestra. Il calo più significativo si registra in Emilia Romagna: ad esso corrisponde uno " scatto" del centrodestra (+ 12 punti) e in particolare della Lega, la cui crescita è di quasi 17 punti. Una dinamica analoga si osserva in Umbria, oggi " tutta blu": il centrodestra sfiora il 38% e la Lega, da sola, supera il 20%.

Il collegio di Foligno, insieme al confinante collegio marchigiano di Macerata, figura tra i 25 nei quali il partito di Salvini fa registrare la crescita più impressionante: da zero (virgola) al 21/22%. Nel complesso delle Marche è però il giallo a prevalere: il M5S, che già aveva ottenuto un ottimo risultato alle precedenti politiche, con quasi il 36% conquista cinque collegi su sei; nei tre collocati più a Nord effettua il sorpasso sulla sinistra. Nella regione, la coalizione raccolta attorno al Pd fa segnare la sconfitta più scottante: l'ormai ex segretario è partito proprio dal caso di Pesaro per il suo " racconto" della sconfitta.

Il cambiamento dei colori politici riflette, in queste regioni, lo sfilacciamento di un tessuto sociale un tempo tra i più solidi: un malessere da ricondurre alle conseguenze della crisi economica, alle tensioni generate da una cattiva integrazione dei migranti. Con il rischio, per le regioni del centro, di ritrovarsi, ancora una volta, politicamente marginali. Una zona cuscinetto: tra il Centro Sud dominato dal M5S e il Nord a trazione leghista. Una sfumatura: tra il giallo e il blu.

Il Carroccio supera il 20% in Umbria mentre nelle Marche i Cinque Stelle sfiorano il 36%







OSSERVATORIO ELETTORALE
Le analisi presentate in queste pagine sono state realizzate dall'Osservatorio elettorale Demos - LaPolis (Università di Urbino). I materiali completi sono disponibili su www.demos.it

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