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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST, CRESCE LA VOGLIA DI UN "UOMO FORTE" AL GOVERNO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NORD EST, PER SETTE SU DIECI CI VUOLE UN "UOMO FORTE"
[di Natascia Porcellato]

Sarà che, tra battute di Di Maio e aperture di Salvini, dichiarazioni di Martina e rimostranze di Berlusconi, lo spaesamento post-elettorale non accenna a diminuire. Sarà che ancora non sembrano delinearsi né una possibile maggioranza di Governo né tantomeno un possibile Presidente del Consiglio in grado di ottenere la fiducia delle due Camere. Sarà che, quando guardiamo ai Paesi esteri -dalla Merkel a Macron, da Putin a Trump- abbiamo la spiacevole sensazione che siano leader più autorevoli dei nostri. Quale che sia la ragione: l'idea di avere un "Uomo Forte" al comando è abbondantemente diffusa tra i cittadini di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. Secondo i dati analizzati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, 7 rispondenti su 10 ritengono che "c'è troppa confusione, ci vorrebbe un Uomo Forte a guidare il Paese".

Guardando alla serie storica, possiamo osservare come, negli ultimi vent'anni, la richiesta di "Uomo Forte" da parte dell'opinione pubblica sia oscillata, ma mai scomparsa. Nel 1998, durante le ultime settimane del primo Governo Prodi, era il 63% a mostrare accordo con quest'idea, ma è nel 2000, quando il terzo esecutivo di centrosinistra guidato da D'Alema stava per lasciare il posto a quello che avrebbe chiuso la XIII Legislatura, presieduto da Amato, che la quota raggiunge il valore più alto di sempre (74%). Nel 2010, in pieno Governo Berlusconi, la percentuale scende al 61%, ma già nel 2011, mentre inchieste imbarazzanti e spread stellare lo convincevano a lasciare il posto a Monti, la quota era tornata a salire raggiungendo il 69%. Nel 2015, con Renzi alla guida del Paese, la domanda di "Uomo Forte" scende al 59%: un valore inferiore di ben 11 punti percentuali rispetto al 70% registrato oggi.

In quali settori questa richiesta appare più diffusa? Registriamo, innanzitutto, come la quota non scenda (quasi) mai sotto la soglia della maggioranza assoluta. Dal punto di vista generazionale, però, osserviamo come siano, oltre agli anziani (76%), le persone di età centrale, tra i 35 e i 54 anni, a sostenere più diffusamente (74-75%) la necessità di avere un "Uomo Forte" al comando. Piuttosto in linea la media dell'area, invece, appare il consenso registrato tra le persone tra i 25 e i 34 anni (67%), mentre tende a scendere in maniera più consistente tra adulti (55-64 anni, 57%) e giovani under-25 (63%).

Politicamente, infine, osserviamo come la richiesta di "Uomo Forte" provenga massicciamente dai sostenitori dell'attuale centrodestra: chi è vicino a Lega (87%), Forza Italia (84%) o Fratelli d'Italia (74%), infatti, appare più sensibile della media a questo richiamo. Al contrario, sono i sostenitori di LeU a vedere con un certo sospetto questo tipo di idea (19%). Gli elettori di Pd e +Europa-CD (entrambi 57%), così come coloro guardano ai partiti minori (53%), tendono a dividersi di fronte all'ipotesi dell'"Uomo Forte", mentre è perfettamente in linea con il valore medio quello registrato tra quanti voterebbero per il M5s (70%).


NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 30 marzo al 6 aprile aprile 2018 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI e CAWI da Demetra. Il campione, di 1066 persone (rifiuti/sostituzioni: 7999), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 15 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.00% con CAWI) ed è stato ponderato in base alle variabili socio-demografiche. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione dell'indagine CATI-CAMI-CAWI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

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