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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST CONTRARIO ALL'INTERVENTO DELLA CHIESA IN POLITICA

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
CHIESA, LA SVOLTA DEL NORD EST: «NON INTERVENGA IN POLITICA»
[di Natascia Porcellato]

È giusto che la Chiesa intervenga direttamente all'interno del dibattito politico italiano e sulla formazione delle leggi? La maggioranza dei nordestini dice di no. Secondo i dati raccolti da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, infatti, il 56% pensa che "la Chiesa non dovrebbe mai cercare di influenzare le decisioni della politica": guardando al 2005, quando la stessa idea era sostenuta dal 44% degli intervistati, la crescita è di 12 punti percentuali. Stabile, invece, appare la posizione di quanti ritengono che la Chiesa possa intervenire "ma solo su alcune questioni che riguardano da vicino la religione": in entrambe le rilevazioni è ferma al 28%. In calo, invece, coloro che riconoscono la massima libertà di intervento alla Chiesa: l'idea che il Vaticano possa affermare sempre la propria posizione viene sostenuta oggi dal 15% degli intervistati, mentre nel 2005 era il 22% a fare propria questa visione.

Particolarmente rilevante nella definizione degli atteggiamenti degli intervistati sembra essere la religiosità. Tra coloro che non frequentano la Messa, l'area più intransigente, che arriva a definire una netta divisione tra la Chiesa e la politica, arriva al 72%, mentre appare circoscritto l'atteggiamento di chi ritiene possibile un suo intervento, sia esso circoscritto ai temi della religione (24%) o illimitato (4%). Anche tra quanti mostrano una pratica religiosa saltuaria prevale chiaramente l'idea che la Chiesa debba stare fuori dal dibattito politico (63%) rispetto a chi tollera i suoi interventi sui temi che la riguardano da vicino (22%) o su qualsiasi tema (15%). Coloro che vanno in Chiesa assiduamente, invece, mostrano degli orientamenti del tutto peculiari: è una minoranza ad esprimersi per la totale estraneità del Vaticano dal dibattito politico (26%), ma la maggioranza relativa ritiene che i suoi interventi dovrebbero riguardare temi religiosi (42%) piuttosto che essere a tutto campo (29%).

Infine, consideriamo l'influenza della politica. Sono i sostenitori del Partito Democratico a mostrare le maggiori divisioni interne: tra di loro, infatti, il 34% ritiene che la Chiesa dovrebbe affermare sempre la propria posizione, il 30% pensa che dovrebbe limitarsi alle questioni che la riguardano da vicino e il 36% vorrebbe un netto e invalicabile confine a separare politica e religione.

Tra gli altri elettorati, invece, gli orientamenti appaiono molto più peculiari e definiti. La maggioranza di chi guarda a Forza Italia vorrebbe un intervento della Chiesa limitato ai temi che la riguardano da vicino (52%). Chi invece è vicino agli altri partiti preferirebbe ci fosse un confine netto e invalicabile tra politica e religione: la pensa così la maggioranza di chi voterebbe per +Eu-Cd (53%) o per Fratelli d'Italia (56%). Questa opinione, però, trova la massima popolarità tra i sostenitori dell'attuale Governo. Gli elettori di Lega e Movimento 5 Stelle, infatti, mostrano la stessa chiara e ampia avversione all'intervento della Chiesa nel dibattito politico italiano (entrambi 67%).


NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 3-5 settembre 2018 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI e CAWI da Demetra. Il campione, di 1016 persone (rifiuti/sostituzioni: 5850), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 15 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.10% con CAWI) ed è stato ponderato in base alle variabili socio-demografiche. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione dell'indagine CATI-CAMI-CAWI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

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