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OSSERVATORIO SUL NORD EST - FAKE NEWS E INSULTI SU INTERNET. IL NORD EST CHIEDE REGOLE.

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
BUFALE E INSULTI SU INTERNET. PER 8 SU 10 SERVONO REGOLE
[di Natascia Porcellato]

Nuove regole per Internet e social network? L'idea sembra piacere -e molto- ai cittadini di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. Secondo le analisi di Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, il 41% degli intervistati si dichiara moltissimo d'accordo con l'affermazione "È urgente mettere delle regole a Internet e ai social network perché sono diventati posti in cui si può dire e fare di tutto: perseguitare persone, diffamarle, insultarle e pubblicare notizie false". Se a queste aggiungiamo il 42% che esprime un accordo appena un po' più tiepido, la quota di nordestini che si mette "dalla parte dell'educazione" sui social raggiunge ben l'83%.

Facebook ha compiuto 15 anni da qualche mese, Youtube ne ha 14 e Whatsapp 10, solo per citare i più conosciuti. Da più di un decennio, dunque, la vita quotidiana appare sempre più legata a quella che si svolge sui social, tanto da renderle indistinguibili. Eppure, in quest'ultima sembrano esaltati (ed esasperati) alcuni tratti che, nella vita fuori dalla rete, appaiono più controllati. Turpiloquio, insulti e diffamazioni sono all'ordine del giorno: spesso le divisioni ricalcano quelle della politica, con le rispettive tifoserie a confrontarsi senza esclusione di post, ma forse anche più spesso ingiurie e fake news si mettono sul solco del razzismo e del sessismo.

Quali sono i settori in cui viene maggiormente percepita l'urgenza di normare la vita sui social? Sono più le donne (89%) che gli uomini (76%) a ritenere necessario l'introduzione di regole per Facebook & co. Se consideriamo il genere e l'età congiuntamente, possiamo rilevare altre indicazioni interessanti. Tra le donne, la richiesta di regolamentare la vita nei social appare trasversale alle generazioni: tra le più giovani, il valore raggiunge il 91%; si ferma intorno all'84-86% tra quelle che hanno tra i 24 e i 44 anni, sale al 93-94% tra coloro che hanno tra i 45 e i 64 anni e si ferma all'87% tra le over-65.

Per gli uomini, invece, l'età sembra modificare in modo più incisivo gli orientamenti. Gli under-25 si collocano non lontano dalla media (73%), ma il valore scende in maniera sensibile tra coloro che hanno tra i 25 e i 34 anni (56%). La richiesta di regole sembra tornare urgente, e maggiormente in sintonia anche con le coetanee, tra i 35 e i 44 anni (85%), ma il valore torna ad abbassarsi tra i 45 e i 54 anni (68%). Tra gli uomini tra i 55 e i 64 anni, invece, emerge una larga sensibilità alla necessità di introdurre regole di convivenza social (91%), mentre tra gli anziani il valore si ferma al 76%.

Consideriamo, infine, il fattore politico. L'idea di mettere regole ai social sembra piacere al di là delle divisioni partitiche: sono d'accordo con questa ipotesi il 95% degli elettori di +Eu e l'89% di FdI; l'82% dei sostenitori del Pd e il 79% di quelli di Forza Italia. Soprattutto, però, sono d'accordo i sostenitori dei partiti attualmente al Governo: tra gli elettori della Lega il valore raggiunge l'84%, mentre si ferma poco sotto (79%) tra quelli del M5s.



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 29 aprile e il 2 maggio 2019 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1028 persone (rifiuti/sostituzioni: 6579), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.05% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it

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