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OSSERVATORIO SUL NORD EST - LA SICUREZZA SULLE STRADE È IMPORTANTE PER IL NORD EST

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
SICUREZZA STRADALE: MULTE OK MA NON FATTE CON L'AUTOVELOX
[di Natascia Porcellato]

"Le persone in auto corrono troppo: bisogna inasprire le multe e aumentare i controlli": con questa affermazione sono (moltissimo o molto) d'accordo poco meno di 8 nordestini su 10. Guardando ai dati elaborati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est, dunque, sembra emergere un'ampia e trasversale richiesta di sicurezza sulle strade. La percentuale, infatti, non scende in nessun caso sotto la soglia della maggioranza assoluta. Tuttavia, appaiono dei settori più sensibili di altri. Lo sono più le donne (85%) degli uomini (70%). Lo sono di più i giovani (79%) e gli anziani (89%) delle persone di età centrale (72-75%). Lo sono di più coloro che hanno un livello di istruzione basso (91%) o medio (83%) di quanti sono in possesso di un diploma o una laurea (69%). Lo sono di più casalinghe (93%) e pensionati (86%), operai e studenti (entrambi 80%) rispetto a impiegati (68%) e disoccupati (76%), liberi professionisti (60%) e imprenditori (51%).

Date queste premesse, sembra scontato che il favore verso l'ipotesi di inasprire le multe per chi utilizza lo smartphone alla guida sia largo. E infatti il 75% dei nordestini pensa che aumentare la sanzione fino a 1.700 euro e ipotizzare la sospensione della patente fino a tre mesi siano misure finalizzate a dissuadere quel comportamento, mentre il 22% le giudica solo un modo per fare cassa.

Per autovelox e t-red però l'atteggiamento appare rovesciato: la maggioranza (56%) li giudica dei meri espedienti per fare cassa, mentre il 42% ritiene che la loro funzione sia far rispettare limiti di velocità e semafori rossi. In questo caso, dunque, più della necessità di aumentare la sicurezza sulle strade, può la rabbia verso questi strumenti, vissuti come vessazioni economiche.

Giudicano autovelox e t-red degli strumenti necessari a far rispettare limiti di velocità e semafori soprattutto le donne e le persone in possesso di un basso livello di istruzione (entrambi 47%), mentre dal punto di vista anagrafico si osserva una presenza superiore alla media di giovani con meno di 25 anni (47%) e anziani con oltre 65 anni (51%). Coerentemente con i tratti appena evidenziati, a sostenere la funzione di presidio del codice della strada di autovelox e t-red sono in misura maggiore le casalinghe (49%) e gli studenti (47%), i pensionati (47%) e i disoccupati (46%).

La maggioranza dei nordestini, dunque, vive male la presenza di autovelox e t-red e li giudica solo un modo di far cassa degli enti locali. Questa sensazione tende ad aumentare soprattutto tra gli uomini (62%), oltre che tra le persone tra i 25 e i 44 anni (62-69%) e coloro che sono in possesso di un diploma o una laurea (61%). Professionalmente, invece, questa opinione riunisce operai (65%) e imprenditori (72%), liberi professionisti (60%) e impiegati (61%).

E "inasprire i controlli"? "Aumentare le multe"? Sorge il dubbio che, a correre troppo, e con nessuna attenuante concessa, siano solo "gli altri", di fronte "a casa mia". E che ognuno, invece, corra troppo, ma con mille giustificazioni valide, di fronte "a case di altri".




NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 13 e il 15 gennaio 2020 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1001 persone (rifiuti/sostituzioni: 5120), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it

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