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OSSERVATORIO SUL NORD EST - RETE INTERNET E NOTIZIE GIORNALISTICHE GRATUITE PER IL NORD EST

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
IL NORD EST VUOLE LA RETE GRATUITA, COME I GIORNALI
[di Natascia Porcellato]

Internet sempre più un indispensabile: secondo i dati analizzati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est, infatti, il 63% degli intervistati considera la Rete ormai alla stregua di un diritto di tutti; chi invece la ritiene utile, ma non così fondamentale, si ferma al 28%, mentre appaiono residuali (7%) coloro che la giudicano dannosa.

Il lock-down di marzo e aprile ha reso evidente la centralità di Internet e, in questo quadro, è piuttosto comprensibile il balzo in avanti che registriamo intorno all'idea che Internet sia un diritto: rispetto al 2014, quando il valore raggiungeva il 48%, o al 2017, quando era intorno al 44%, la crescita è pari a +14 e +19 punti percentuali. Al contrario, è progressivamente diminuita la componente che ha una visione strumentale della Rete: se nel 2014 era il 45% a sostenere questa prospettiva, nel 2017 il valore era già sceso di 5 punti percentuali, mentre oggi, che non va oltre il 28%, il saldo è a -17. Più altalenante, ma sempre piuttosto circoscritta, la percentuale di persone che giudicano Internet dannoso: nel 2014, questa era la posizione del 5% degli intervistati, nel 2017 era cresciuta, arrivando al 12%, per fermarsi oggi al 7%.

Nella Rete, però, insieme alle grandi risorse di informazione, comunicazione, lavoro e socialità, sembra essersi affermata anche una certa sospensione della legge: quando avvengono qui, i comportamenti criminosi sembrano essere giudicati con maggiore indulgenza. Uno di questi è senz'altro il fruire di giornali o riviste, scaricate tramite le App di messaggeria istantanea come Telegram o Whatsapp, senza pagarle. Se infatti raramente le persone giustificherebbero il furto di un quotidiano da un'edicola, il fatto che la copia arrivi in formato pdf sul proprio telefono sembra alleggerire molto la condanna sociale.

Il tema appare piuttosto complicato e un chiaro sintomo di ciò è la non trascurabile (9%) quota di intervistati che non si esprime. La disapprovazione verso questo tipo di comportamento, perché danneggia e mette in crisi i giornali, riguarda il 42% dei nordestini. Il 32%, invece, fa appello alla comprensione, ritenendo un diritto leggere i giornali. Il 17%, infine, vorrebbe incentivare queste azioni perché rendono maggiormente disponibili a tutti i quotidiani.

I più rigidi nel condannare chi scarica quotidiani e riviste dai gruppi Whatsapp e Telegram sono le persone tra i 55 e i 64 anni (48%), coloro che sono in possesso di un livello di istruzione medio (49%), oltre a impiegati (46%), imprenditori e liberi professionisti (entrambi 48%).

Chi vorrebbe maggiore comprensione verso questi atti è in misura maggiore giovane o di età centrale (18-44 anni, 36-46%) e in possesso di un diploma o una laurea (35%). Professionalmente, condividono questa idea soprattutto studenti (45%), disoccupati (42%), operai e funzionari (entrambi 37%).

Infine, consideriamo chi vorrebbe incentivare questa pratica. Qui si distinguono le persone tra i 25 e i 44 anni (22-24%), i liberi professionisti e i lavoratori autonomi (21-22%) e i disoccupati (25%).



NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 6 e l'8 maggio 2020 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1005 persone (rifiuti/sostituzioni: 4967), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it

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