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OSSERVATORIO SUL NORD EST - LA CHIESA CHE FA POLITICA NON È APPROVATA DAL NORD EST

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NORDEST SEMPRE PIÙ LONTANO DALLA CHIESA CHE FA POLITICA
[di Natascia Porcellato]

Cresce la spaccatura tra Chiesa e politica: secondo i dati raccolti da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, infatti, la maggioranza degli intervistati ritiene che la Chiesa non dovrebbe mai cercare di influenzare le decisioni della politica (54%). L'idea che l'intervento cattolico sia giusto, ma solo se limitato a questioni che riguardano da vicino la religione, è sostenuta dal 28% dei nordestini, mentre la quota di chi lo ritiene in linea generale corretto non va oltre il 14%.

Il richiamo della Chiesa, nel nostro Paese, è storicamente rilevante e autorevole. Complici la lunga tradizione di fede degli italiani e la presenza del Papa a Roma, gli argomenti sui quali la Chiesa ha fatto sentire la propria voce nel corso degli anni sono innumerevoli e i più diversi, anche se quelli sui quali si sono sviluppate le polemiche più aspre con alcuni settori della società civile riguardano i temi etici e i diritti civili.

Questo atteggiamento, però, come abbiamo visto, ha sempre meno legittimazione nell'opinione pubblica. Rispetto al 2005, osserviamo come sia cresciuto il sentimento che vuole la Chiesa defilata rispetto alle questioni politiche (+10 punti percentuali). Parallelamente, mentre appare stabile la componente di coloro che ritengono corretto che la Chiesa faccia sentire la propria voce su questioni prettamente religiose (28%), è proprio l'idea che la Chiesa debba affermare sempre la propria posizione a diminuire in maniera consistente (-8 punti percentuali).

Come la pratica religiosa influenza le diverse posizioni? Tra i non praticanti prevale nettamente (73%) l'idea che la Chiesa non debba mai cercare di influenzare la politica. Tra coloro che frequentano saltuariamente i riti religiosi, invece, anche se la maggioranza (55%) ritiene giusto che la Chiesa si tenga lontana dai temi della politica, una quota tutt'altro che trascurabile (32%) ritiene corretto che si esprima, seppur limitatamente a temi che la riguardano da vicino. Le divisioni maggiori sembrano essere rintracciabili proprio tra i praticanti assidui: il 30% pensa che la Chiesa debba sempre esercitare la propria influenza sulla formazione delle leggi; il 32% ritiene che dovrebbe farlo solo su questioni strettamente religiose; il 31% vorrebbe che la Chiesa non cercasse mai di intervenire.

Vediamo, infine, l'influenza dell'orientamento politico su queste posizioni. Sono i sostenitori del Pd a riconoscere in misura maggiore la liceità degli interventi della Chiesa in politica, siano essi su questioni che la riguardano da vicino (27%) oppure generali (30%), limitando la posizione che la vorrebbe lontana dal tentativo di influenzare la politica al 42%.

In tutti gli altri settori, invece, è proprio quest'ultima posizione a superare, costantemente, la maggioranza assoluta: la pensa in questo modo il 71% degli elettori del M5s e il 57% di quelli della Lega; il 60% di chi si rivolge a Forza Italia e il 59% dei sostenitori di FdI; il 57% di chi guarda ai partiti minori e il 52% di coloro che si rifugiano nell'area grigia dell'incertezza e della reticenza.



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 4 e il 6 novembre 2020 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1001 persone (rifiuti/sostituzioni: 6203), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.10% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Sara Garbin ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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