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L'immigrazione è una risorsa per l'economia? (3 aprile 2024)
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X Rapporto Demos & Pi per Associazione Industriali Provincia di Vicenza (21 luglio 2011 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULL'ALTO VICENTINO |
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Rapporto 2005 (giugno 2005 - file pdf)
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Rapporto 2007 (gennaio 2007 - file pdf)
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Regionali 2015 - le stime di voto per il Veneto (15 maggio 2015)
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Il Veneto e la lega (9 marzo 2015)
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I veneti e l'informazione (18 dicembre 2009)
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OSSERVATORIO SUL NORD EST - PILLOLA ABORTIVA, A NORD EST AUMENTANO I FAVOREVOLI
Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. |
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LA PILLOLA ABORTIVA? MEGLIO PRENDERLA A CASA [di Natascia Porcellato]
"Ma che piccola storia ignobile mi tocca raccontare/così solita e banale come tante/che non merita nemmeno due colonne su un giornale": era il 1976 e Francesco Guccini raccontava in "Piccola storia ignobile" la tragedia delle donne costrette a ricorrere all'aborto clandestino. Per avere una legge che regolamenti l'interruzione volontaria di gravidanza, il Paese dovrà aspettare il 1978 e resistere al referendum del 1981, ma la lotta è tutt'altro che conclusa.
L'alto tasso di obiettori presente tra medici e farmacisti rende da sempre molto complicato per una donna esercitare il suo diritto di scelta e la pandemia non ha che esacerbato una situazione già grave. Nonostante l'aborto sia inserito tra le pratiche da garantire, nell'ultimo anno l'accesso agli ospedali alle donne che lo chiedevano è stato, nei fatti, molto difficile. Il ricorso alla RU486 avrebbe potuto alleggerire la pressione ospedaliera, ma il suo impiego è di fatto ostracizzato fin dalla sua introduzione, nel 2009.
In questo decennio, com'è cambiata l'opinione pubblica dell'area rispetto alla pillola abortiva? Secondo i dati dell'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, nel 2010, i nordestini apparivano piuttosto cauti: la maggioranza assoluta (55%) riteneva che il farmaco dovesse essere somministrato solo con ricovero in ospedale, mentre il 33% pensava fosse sufficiente il controllo medico; limitata (10%) la quota di chi lo voleva proibire. Undici anni dopo, le analisi di Demos mostrano come la componente che ritiene la RU486 assumibile sotto semplice controllo medico sia cresciuta e divenuta maggioranza (relativa, 48%, +15 punti percentuali rispetto al 2010). Parallelamente, sono diminuiti sia quanti la vorrebbe escludere dai presìdi disponibili in Italia (8%, -2), sia coloro che ritengono necessario il ricovero in ospedale (38%, -17).
Come cambiano questi orientamenti nei settori sociali? Guardiamo al fattore anagrafico. L'idea che la pillola abortiva non dovrebbe essere commercializzata è più presente tra chi ha tra i 25 e i 34 anni (15%), mentre le persone di età centrale (35-44 anni) mostrano una propensione superiore alla media sia al suo divieto (12%) che all'uso legato all'ospedalizzazione (54%). Il ricovero per abortire con la RU486, però, è sostenuto in misura maggiore anche da under-25 (42%) e adulti (45-54 anni, 45%), mentre l'ipotesi che sia sufficiente assumerla sotto semplice controllo medico appare più estesa tra gli over-65 (54%, ma in questa classe cresce -18%- anche la componente che non si esprime).
Consideriamo, ora, l'influenza della politica. Tra gli elettori del M5s tende ad essere più presente la componente proibizionista (16%), mentre tra quelli della Lega cresce l'idea di un impiego legato all'ospedalizzazione (48%). A ritenere sufficiente il controllo medico, invece, sono i sostenitori del Pd (52%), di FdI (61%) e di chi guarda ai partiti minori (59%). La perplessità più ampia, infine, è rintracciabile tra i sostenitori di Forza Italia: tra di loro, i non rispondenti raggiungono il 25%.
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NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 3 e il 6 febbraio 2021 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1007 persone (rifiuti/sostituzioni: 4115), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più. Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Sara Garbin ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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