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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST PESSIMISTA SULL'EVOLUZIONE DEL COVID

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
L'ONDA LUNGA DEL VIRUS. «EFFETTI ANCHE NEL 2022»
[di Natascia Porcellato]

Da lunedì, l'Italia è bianca. Da domani, non sarà più necessario indossare costantemente la mascherina. Così, dopo un inverno caratterizzato da pesanti limitazioni, necessarie per contenere la diffusione del virus, l'estate sembra far tirare il fiato al Paese. Ma quando sarà sconfitto il Covid? Secondo le analisi effettuate da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, la maggioranza pensa si dovrà attendere almeno il 2022 (53%). La componente più ottimista, che vede il termine della pandemia entro quest'anno, non va oltre il 16%, mentre quella più pessimista, che ritiene non si arriverà mai a una fine, ma dovremo imparare a convivere con il virus, è fatta propria da quasi un nordestino su tre (31%).

Mentre la campagna vaccinale va avanti, l'Italia è da qualche giorno tornata ad essere monocolore e attende domani per potersi liberare della mascherina. Pur persistendo l'obbligo di portarla con sé, e indossarla all'interno dei luoghi chiusi e in caso di assembramenti, questo passo sembra restituire un'aria di nuova libertà che nell'inverno e nella primavera appena passati è stata largamente negata.

Ma come è cambiata la prospettiva dell'opinione pubblica nordestina rispetto al termine della pandemia? Guardando al febbraio scorso, sembra crescere la componente che sospetta che l'epidemia di Covid non finirà: qualche mese fa, infatti, era il 23% a pensarla in questo modo, mentre ora la percentuale è salita al 31% (+8 punti percentuali). Per converso, è scesa dal 23 al 16% (-7 punti percentuali) la quota di ottimisti pronti a scommettere che non andrà il 2021. Ora come allora, però, la (quasi identica) maggioranza pensa che ci sarà un termine, ma non prima dell'anno prossimo.

Come si caratterizzano dal punto di vista sociale i diversi orientamenti? L'idea che il Covid non sarà più un problema entro quest'anno tende ad essere maggiormente presente tra le persone di età media (45-54 anni, 25%), ma tra gli stessi tende altresì a crescere la componente che vede questo traguardo nel 2022 (57%). L'idea che l'epidemia si esaurisca l'anno prossimo, però, mostra la sua massima diffusione tra i giovani con meno di 25 anni (72%). Dall'altra parte, a sostenere che la pandemia non si esaurirà mai e dovremo adattarci a una convivenza forzata con il virus sono soprattutto coloro che hanno tra i 25 e i 44 anni, da una parte (34-39%), e gli over-55, dall'altra (36-37%).

Consideriamo, infine, l'influenza della professione. A pensare (e probabilmente anche sperare, date le gravi limitazioni che la situazione sanitaria ha imposto loro) che l'epidemia si fermerà già quest'anno sono in misura maggiore gli imprenditori e i lavoratori autonomi (20%). L'idea che supereremo questa situazione entro il 2022, poi, tende a farsi più presente tra impiegati (62%), liberi professionisti (64%) e, in misura ancora più marcata, studenti (69%). L'ipotesi di una futura convivenza con un virus che non sparirà mai, invece, appare maggiormente diffusa tra operai (39%) e pensionati (35%), insieme a casalinghe (43%) e disoccupati (41%).


NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 4 e il 7 maggio 2021 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1003 persone (rifiuti/sostituzioni: 6940), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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