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OSSERVATORIO SUL NORD EST - PER IL NORD EST SONO I CICLISTI I PIù INDISCIPLINATI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
SONO I CICLISTI A IGNORARE IL CODICE DELLA STRADA
[di Natascia Porcellato]

I più indisciplinati sulla strada? I ciclisti: secondo la maggioranza (relativa, 47%) degli intervistati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, sono loro a ignorare con maggiore frequenza il codice della strada. Escludendo coloro che utilizzano i mezzi per lavoro -come camionisti, furgonisti, tassisti-, sono quindi i patiti delle due ruote ad essere più frequentemente giudicati poco attenti alle regole della strada. Seguono, sostanzialmente appaiati, automobilisti (21%) e motociclisti (19%), mentre a vedere una maggiore disattenzione nei pedoni è l'8% dei nordestini.

"Quando la strada sale non ti puoi nascondere", diceva Eddy Merckx. Sarà per questo sfidare l'uomo a mettere a nudo i suoi limiti che il ciclismo è ancora oggi uno sport così popolare e amato. Canzoni e film, romanzi e spettacoli: il racconto epico delle corse su due ruote ha creato un immaginario di ciclisti connotati da volontà, intelligenza e caparbietà. Gli scandali doping che si sono susseguiti nel corso degli anni hanno in parte incrinato l'immagine di questo sport, che tuttavia conserva il fascino della fatica e della perseveranza, e continua ad attirare un affetto profondo e diffuso.

Eppure, questo affetto riservato al ciclismo non sembra trasferirsi a chi usa normalmente la bicicletta: è su di loro, infatti, che si concentrano le critiche dei nordestini (47%) per come si comportano sulle strade, mentre meno enfasi viene posta su chi guida un mezzo a motore, come auto (21%) o moto (19%), o su chi usa solo le proprie gambe (8%).

Non rispettare le regole del codice della strada, però, significa aumentare la pericolosità degli spostamenti e la probabilità che vi siano incidenti con conseguenze gravi. Come si può intervenire per limitare questo problema? La maggioranza (assoluta, 51%) pensa sia consigliabile intervenire su piste ciclabili e pedonali, allargandole o costruendone di nuove. A invocare un aumento dei controlli su tutte le categorie è, invece, il 34% degli intervistati, mentre il 15% suggerisce l'introduzione di una patente obbligatoria anche per ciclisti e pedoni.
Come si configurano dal punto di vista sociale questi orientamenti? L'idea di allargare o costruire nuove piste ciclabili o marciapiedi raggiunge la sua massima popolarità tra i più giovani (18-24 anni, 83%), oltre che tra studenti (78%) e casalinghe (58%).

Aumentare i controlli su tutti, invece, è la soluzione privilegiata in misura maggiore da coloro che hanno tra i 45 e i 54 anni (39%) e dagli anziani (40%). Dal punto di vista socioprofessionale, poi, le categorie che puntano sulla presenza di più pattuglie sul territorio sono i liberi professionisti (47%) e i pensionati (41%).
L'introduzione di una patente anche per chi utilizza la bicicletta o va a piedi, infine, è la soluzione più apprezzata dai giovani-adulti (25-34 anni, 22%) e da coloro che hanno tra 35 e i 44 anni (19%), mentre guardando alle professioni emerge il maggiore gradimento di operai (19%) e liberi professionisti (21%), disoccupati (26%) e imprenditori (28%).



NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 1 e il 4 settembre 2021 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1000 persone (rifiuti/sostituzioni: 2118), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,1% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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