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I limiti di velocità - l'opinione del Nord Est (17 aprile 2024)
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Il Governo giudicato dal Nord Est (10 aprile 2024)
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L'immigrazione è una risorsa per l'economia? (3 aprile 2024)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULLA SOCIETÀ VICENTINA |
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X Rapporto Demos & Pi per Associazione Industriali Provincia di Vicenza (21 luglio 2011 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULL'ALTO VICENTINO |
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Rapporto 2005 (giugno 2005 - file pdf)
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Rapporto 2004 (gennaio 2004 - file pdf)
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Rapporto 2007 (gennaio 2007 - file pdf)
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Rapporto 2005 (gennaio 2005 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI ALTRE RICERCHE |
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Regionali 2015 - le stime di voto per il Veneto (15 maggio 2015)
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Il Veneto e la lega (9 marzo 2015)
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I veneti e l'informazione (18 dicembre 2009)
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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST: CRESCE LA VOGLIA DI LAVORO DIPENDENTE
Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. |
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LAVORO, DIPENDENTI È MEGLIO. COSÌ È CAMBIATO IL NORD EST [di Natascia Porcellato]
Nord Est diviso sul lavoro preferito: questo è l'aspetto che emerge più nettamente dalle analisi curate da Demos per Il Gazzettino. Guardando i dati, si osserva un certo equilibrio: il 35% dei nordestini oggi preferirebbe un lavoro in proprio o da libero professionista; una quota sostanzialmente analoga (34%) guarda con maggior interesse al lavoro dipendente privato; poco lontano, il 31% che si sente più attratto dal posto pubblico.
È guardando alla serie storica dell'Osservatorio sul Nord Est è l'aspetto che emerge più nettamente dalle analisi curate da Demos, però, che si può apprezzare il cambiamento che sta attraversando l'area, e di cui possiamo individuare tre fasi.
La prima si sviluppa tra il 2000 e il 2007: in quegli anni, la maggioranza (51-55%) degli intervistati predilige il lavoro in proprio, mentre è una minoranza a guardare a quello dipendente, pubblico (21-25%) o privato (24-25%) che sia. La seconda fase, invece, inizia nel 2008, quando il lavoro autonomo scende sotto la soglia della maggioranza assoluta (48%), valore che non solo non ha più riottenuto, ma da cui si è allontanato con costanza, scendendo al 44-45% tra il 2010 e il 2013, e arrivando al 42% nel 2014. In quegli stessi anni, il lavoro dipendente per aziende private varia tra il 24 e il 28%, mentre è il pubblico che, oscillando tra il 27 e il 31%, cresce di più.
La terza e ultima fase, infine, parte nel 2016, quando la quota di intervistati che scelgono il lavoro in proprio scende al 38% mentre, parallelamente, chi preferisce un impiego dipendente arriva al 34% per le aziende private e al 28% per gli enti pubblici. Tra il 2017 e il 2018 lavoro autonomo (37-39%) e quello per le aziende (37-38%) sono sostanzialmente appaiati, mentre il pubblico appare un po' in affanno (23-26%). L'ultima rilevazione, però, avvicina i tre -35% in proprio; 34% dipendente privato; 31% posto pubblico- tanto da poter dire che l'area sembra aver perso la vocazione imprenditoriale che l'ha storicamente contraddistinta.
Quali preferenze esprimono le generazioni? Il lavoro da dipendente privato è apprezzato soprattutto dagli under-25 (49%) e dalle persone di età centrale (41%), mentre l'impiego pubblico viene guardato con più interesse da chi ha tra i 45 e i 54 anni (38%) e dagli adulti (36%). Il lavoro autonomo, invece, riscuote i maggiori apprezzamenti tra i giovani (25-34 anni, 42%) e gli over-65 (40%).
Consideriamo, infine, le preferenze delle professioni. La maggioranza (relativa, 41%) degli operai sembrano prediligere il lavoro dipendente privato, e la stessa propensione sembra interessare anche studenti e casalinghe (entrambi 49%), mentre gli impiegati mostrano uno sguardo più benevolo verso l'impiego pubblico (38%). Curiosamente, anche tra gli imprenditori è presente una quota non dissimile (37%) che guarda al pubblico, ma la maggioranza (assoluta, 56%) conferma l'attitudine al lavoro autonomo, e lo stesso fanno i liberi professionisti (63%) insieme a chi, per ora, un lavoro, non ce l'ha (54%). E che, forse, pensa di doverselo creare da solo. Viene quasi da pensare: eccolo qui, il DNA del Nord Est che resiste.
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NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra l'8 e il 9 febbraio 2022 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1031 persone (rifiuti/sostituzioni: 4273), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,05% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più. Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Sara Garbin ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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