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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST DOPO IL COVID

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
IL SEGNO DEL VIRUS A NORD EST: CI HA FATTO DIVENTARE PEGGIORI
[di Natascia Porcellato]

31 gennaio del 2020 è la data in cui il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza da rischio sanitario; 31 marzo 2022 è quella in cui lo stato di emergenza finirà. Il Covid-19 è ancora tra noi, ma vaccini e restrizioni hanno consentito l'avvio di una fase di convivenza con il virus: possiamo lasciare gradualmente lo stato di eccezionalità e tornare a una vita il più possibile ordinaria.

Ma un evento come questo non può passare senza lasciare qualche segno. Come ci ha cambiato il Covid-19? Da questa domanda parte l'analisi di oggi di Demos per l'{italicOsservatorio sul Nord Est. Secondo la (netta, 65%) maggioranza degli intervistati, la pandemia ha reso le persone peggiori. Rispetto a un anno fa, quando lo stesso orientamento era condiviso dal 58% dei nordestini, il pessimismo è cresciuto di 7 punti percentuali. Ad essere diminuiti, infatti, sono sia quanti si attendono delle persone migliori (dal 14 all'attuale 10%), sia quanti non ritengono cambierà molto, scesi dal 29 al 26%.

E l'Italia? Che Paese sarà finita la pandemia? In questo caso, il tempo trascorso non ha sostanzialmente modificato gli orientamenti dei nordestini e le percentuali sono ferme a dodici mesi fa: ieri come oggi, la maggioranza (relativa, 44%) pensa che l'Italia sarà peggiore di com'era, il 37% non crede cambierà granché, mentre gli ottimisti sono fermi al 19%.

Come si caratterizzano dal punto di vista sociale queste posizioni? I più pessimisti, che si attendono un Paese peggiore di com'era prima di questa esperienza, sono maggioranza tra le persone con meno di 34 anni (56%), ma si collocano intorno alla soglia del 50% anche tra quanti hanno tra i 35 e i 44 anni (49%) e tra i rispondenti di età centrale (45-54 anni, 50%). Dal punto di vista socioprofessionale, invece, emerge una presenza superiore alla media di operai e impiegati (entrambi 52%), anche se è tra gli studenti che la visione negativa raggiunge la sua massima estensione (56%).

Quanti non ritengono cambierà molto, invece, sono in misura maggiore persone anziane (43%) o ritirate dal lavoro (42%), ma è solo tra i liberi professionisti (54%) che questo sentimento diventa maggioritario.

La quota di ottimisti, infine, tende a crescere soprattutto tra gli over-65 (28%), mentre guardando alle professioni emerge una presenza superiore alla media di pensionati (28%), disoccupati (33%) e, in misura ancora più marcata, imprenditori e lavoratori autonomi (48%).

790 sono i giorni che sono trascorsi dalla decretazione dello stato di emergenza alla sua fine. Guardando a questi dati, viene da chiedersi se sono passati invano.
Eppure, il Paese si è rinchiuso in casa, quando è stato quel tempo; ha rispettato il coprifuoco; si è messo la mascherina per uscire; ha, soprattutto, aderito massicciamente alla campagna di vaccinazione attuata dal Governo e dal commissario Figliuolo. È così che siamo usciti dallo stato di emergenza. E allora, forse, è giunto il tempo di usare delle lenti che ci sappiano inquadrare in maniera completa, con i nostri limiti e i nostri pregi.



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra l'8 e il 9 febbraio 2022 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1031 persone (rifiuti/sostituzioni: 4273), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,05% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Sara Garbin ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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