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X Rapporto Demos & Pi per Associazione Industriali Provincia di Vicenza (21 luglio 2011 - file pdf)
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Regionali 2015 - le stime di voto per il Veneto (15 maggio 2015)
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I veneti e l'informazione (18 dicembre 2009)
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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST PREOCCUPATO PER IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. |
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IL CAMBIAMENTO CLIMATICO PREOCCUPA 9 SU 10 A NORD EST [di Natascia Porcellato]
Dopo l'annullamento del Gigante femminile di Sölden e delle gare di Discesa maschile di Zermatt/Cervinia che si sarebbero dovute tenere il 29-30 ottobre, è saltata anche la Matterhorn Cervino Speed Opening programmata il prossimo fine settimana: neve esigua, temperature troppo alte e sicurezza della pista compromessa hanno cancellato i due weekend dello sci. E mentre le analisi del CNR mostrano che il 2022 è l'anno più caldo mai registrato dal 1800 in Italia, con un aumento delle temperature di quasi un grado centigrado rispetto alla media del trentennio 1990-2020, ci si chiede se tutto questo sia parte di un naturale ciclo terrestre o se sia l'intervento dell'uomo ad averlo causato.
Secondo le analisi di Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, appaiono del tutto residuali (1%) quanti negano il cambiamento climatico e lo bollano come bufala. La stragrande maggioranza (80%) degli intervistati di Veneto, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento attribuisce all'opera dell'uomo i mutamenti climatici che abbiamo visto in questi anni, mentre poco meno di uno su cinque (19%) pensa che siano legati al ciclo naturale della terra.
Come si caratterizzano dal punto di vista anagrafico queste due componenti? L'idea che sia l'uomo a influire in maniera determinante sul clima è ampia e trasversale: varia dall'85% dei giovani con meno di 25 anni all'82% di quanti hanno tra i 25 e i 34 anni; dall'86% di chi ha tra i 35 e i 44 anni all'83% di coloro che hanno tra i 45 e i 54 anni. Questa posizione, però, scende sotto la soglia dell'80% tra gli adulti (74%) e gli anziani (78%): in questi due settori, infatti, tende ad essere più presente l'idea che il cambiamento climatico sia parte di un ciclo naturale della terra (rispettivamente: 26 e 20%).
Ma quanto è preoccupato il Nord Est per il cambiamento climatico? Secondo le analisi di Demos per Il Gazzettino, a dirsi molto (62%) o abbastanza (30%) preoccupato per i mutamenti del clima è, complessivamente, il 92% dei rispondenti, la quasi totalità. Oltre all'ampiezza, l'altro tratto che colpisce è la condivisione dei diversi settori sociali. Il timore per il cambiamento climatico, infatti, mette insieme uomini (90%) e donne (94%), giovani (93%) e anziani (92%), chi ha conseguito un diploma o una laurea (93%) e quanti invece si sono fermati alla licenza media o prima (87-92%). Anche dal punto di vista professionale ritroviamo la medesima trasversalità. Che siano operai (93%) o imprenditori (90%), studenti (93%) o pensionati (91%), impiegati (95%), liberi professionisti (90%) o casalinghe (91%) non sembra avere rilevanza: in tutti la preoccupazione supera "quota 90".
Caldo anomalo e siccità, spesso interrotti da temporali violenti che sempre più frequentemente assumono la forma del tornado, dunque, preoccupano, e molto, l'opinione pubblica nordestina. E se è dell'uomo la responsabilità di tutto questo, spetta all'uomo agire per tentare di invertire la rotta climatica. Una sfida complessa, ma che non possiamo permetterci di perdere.
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NOTA INFORMATIVA L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 5 e l'8 luglio 2022 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1009 persone (rifiuti/sostituzioni: 3728), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 2,82% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più. Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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