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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST PREOCCUPATO PER IL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
IL CAMBIAMENTO CLIMATICO PREOCCUPA 9 SU 10 A NORD EST
[di Natascia Porcellato]

Dopo l'annullamento del Gigante femminile di Sölden e delle gare di Discesa maschile di Zermatt/Cervinia che si sarebbero dovute tenere il 29-30 ottobre, è saltata anche la Matterhorn Cervino Speed Opening programmata il prossimo fine settimana: neve esigua, temperature troppo alte e sicurezza della pista compromessa hanno cancellato i due weekend dello sci. E mentre le analisi del CNR mostrano che il 2022 è l'anno più caldo mai registrato dal 1800 in Italia, con un aumento delle temperature di quasi un grado centigrado rispetto alla media del trentennio 1990-2020, ci si chiede se tutto questo sia parte di un naturale ciclo terrestre o se sia l'intervento dell'uomo ad averlo causato.

Secondo le analisi di Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, appaiono del tutto residuali (1%) quanti negano il cambiamento climatico e lo bollano come bufala. La stragrande maggioranza (80%) degli intervistati di Veneto, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento attribuisce all'opera dell'uomo i mutamenti climatici che abbiamo visto in questi anni, mentre poco meno di uno su cinque (19%) pensa che siano legati al ciclo naturale della terra.

Come si caratterizzano dal punto di vista anagrafico queste due componenti? L'idea che sia l'uomo a influire in maniera determinante sul clima è ampia e trasversale: varia dall'85% dei giovani con meno di 25 anni all'82% di quanti hanno tra i 25 e i 34 anni; dall'86% di chi ha tra i 35 e i 44 anni all'83% di coloro che hanno tra i 45 e i 54 anni. Questa posizione, però, scende sotto la soglia dell'80% tra gli adulti (74%) e gli anziani (78%): in questi due settori, infatti, tende ad essere più presente l'idea che il cambiamento climatico sia parte di un ciclo naturale della terra (rispettivamente: 26 e 20%).

Ma quanto è preoccupato il Nord Est per il cambiamento climatico? Secondo le analisi di Demos per Il Gazzettino, a dirsi molto (62%) o abbastanza (30%) preoccupato per i mutamenti del clima è, complessivamente, il 92% dei rispondenti, la quasi totalità.
Oltre all'ampiezza, l'altro tratto che colpisce è la condivisione dei diversi settori sociali. Il timore per il cambiamento climatico, infatti, mette insieme uomini (90%) e donne (94%), giovani (93%) e anziani (92%), chi ha conseguito un diploma o una laurea (93%) e quanti invece si sono fermati alla licenza media o prima (87-92%). Anche dal punto di vista professionale ritroviamo la medesima trasversalità. Che siano operai (93%) o imprenditori (90%), studenti (93%) o pensionati (91%), impiegati (95%), liberi professionisti (90%) o casalinghe (91%) non sembra avere rilevanza: in tutti la preoccupazione supera "quota 90".

Caldo anomalo e siccità, spesso interrotti da temporali violenti che sempre più frequentemente assumono la forma del tornado, dunque, preoccupano, e molto, l'opinione pubblica nordestina. E se è dell'uomo la responsabilità di tutto questo, spetta all'uomo agire per tentare di invertire la rotta climatica. Una sfida complessa, ma che non possiamo permetterci di perdere.

NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 5 e l'8 luglio 2022 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1009 persone (rifiuti/sostituzioni: 3728), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 2,82% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it

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