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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST VUOLE CAMBIARE IL REDDITO DI CITTADINANZA

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
REDDITO DI CITTADINANZA DA CAMBIARE PER 6 SU 10
[di Natascia Porcellato]

Reddito di Cittadinanza da cambiare: questa è l'indicazione che emerge, chiara, dalle analisi di Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino. È una minoranza, infatti, a pensare che lo strumento dovrebbe essere semplicemente ampliato, dato il numero di poveri (15%). Ma, all'opposto, anche la fronda di chi vorrebbe la sua totale abolizione, in quanto contrario al concetto stesso di RdC, rimane ampiamente al di sotto della maggioranza assoluta (25%). Ad essere nettamente prevalente è, appunto, la componente che vorrebbe una modifica radicale di uno strumento considerato oggi di solo supporto a chi "non vuole lavorare" (60%).

Introdotto nel 2019 dal Governo Conte I, il Reddito di Cittadinanza è "una misura di politica attiva del lavoro che ha lo scopo di contrastare la povertà, la disuguaglianza e l'esclusione sociale", si legge nel sito di ANPAL. In questi anni, lo strumento si è però rivelato, più che una politica attiva del lavoro, un mero sostegno economico. I reinserimenti lavorativi sono stati risibili, e la contestuale carenza di manodopera registrata dalle imprese nordestine ha reso il RdC ancora più difficile da comprendere e accettare nell'area. Questo, però, si è tradotto in una richiesta di cambiamento, più che di cancellazione assoluta.

È una minoranza (25%), infatti, a chiedere di abolirlo del tutto, ritenendo sbagliato il concetto in sé di Reddito di Cittadinanza. Di questo avviso sono in misura maggiore i liberi professionisti (37%) e le casalinghe (29%), insieme ai pensionati (31%). Dal punto di vista politico, invece, la quota di intervistati che pensa lo strumento debba scomparire tende a crescere tra gli elettori di Forza Italia (32%), Lega (31%) e Fratelli d'Italia (30%), insieme a chi guarda alle formazioni minori (31%).

All'opposto, un'altra componente minoritaria (15%) ritiene che, per contrastare la povertà, il Reddito di Cittadinanza dovrebbe essere ampliato così com'è. Questa opinione è maggiormente presente tra studenti (20%), anche se, comprensibilmente, raggiunge la massima popolarità tra i disoccupati (48%). Politicamente, invece, sono gli elettori di Europa Verde-Sinistra e Movimento 5 Stelle ad essere più propensi a pensare di rinforzare questo presidio (49%), ma osserviamo dei valori superiori alla media anche tra i sostenitori di +Europa (31%), Forza Italia (22%) e Lega (24%), oltre che tra chi voterebbe per un partito minore (26%).

La parte preponderante dei nordestini (60%), però, pensa che il Reddito di Cittadinanza non sia efficace così com'è, e debba essere riformato. Questa convinzione appare più ampia tra operai (63%), studenti (65%) e casalinghe (64%), ma è tra gli imprenditori e i lavoratori autonomi che l'adesione raggiunge il livello più elevato (77%). Guardando alla politica, invece, osserviamo che l'idea che il RdC debba essere modificato mette insieme una maggioranza trasversale che va dagli elettori del Partito Democratico (69%) a quelli di Fratelli d'Italia (63%), dai sostenitori di Azione-Italia Viva (72%) a chi appare incerto o reticente (68%).



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 28 ottobre e il 5 novembre 2022 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1002 persone (rifiuti/sostituzioni: 4092), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,1% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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