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OSSERVATORIO SUL NORD EST - RISPARMIARE ENERGIA ELETTRICA

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
ENERGIA, PER UNO SU 2 VANNO SPENTE LE LUCI DEL CENTRO CITTÀ
[di Natascia Porcellato]

C'è chi ha spento le vie più centrali e chi ha scelto quelle periferiche; qualcuno ha oscurato i monumenti e qualche altro ha interrotto le luci esterne degli edifici pubblici: come abbiamo visto, in quest'ultimo anno sono numerosi i Sindaci di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento che hanno deciso, almeno in parte, di fermare i sistemi di illuminazione presenti nei propri Comuni per tagliare i costi delle bollette.

Sul tema, però, l'opinione pubblica dell'area appare piuttosto divisa. Se guardiamo ai dati analizzati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est, vediamo che l'idea che vengano spente le luci dei centri storici trova il favore del 48% degli intervistati, mentre il medesimo orientamento si ferma al 38% quando si parla di strade periferiche.

Come si caratterizzano dal punto di vista sociale questi orientamenti? Il favore verso lo spegnimento dei centri storici tende a crescere soprattutto tra impiegati (54%) e pensionati (51%), mentre si ferma intorno alla media dell'area quello registrato tra casalinghe (46%), operai e disoccupati (entrambi 47%). L'idea di spegnere le parti centrali delle città, poi, raccoglie i consensi più contenuti tra imprenditori e lavoratori autonomi (30%), studenti (35%) e liberi professionisti (41%). Dal punto di vista politico, invece, sono gli elettori di Forza Italia (55%) e Lega (54%), insieme a chi voterebbe per Azione-Italia Viva o guarda ai partiti minori (entrambi 51%) ad essere maggiormente d'accordo con lo spegnimento dei centri storici. Non lontano dal valore medio si fermano i sostenitori di FdI (49%), mentre gli elettori del Pd e del M5s (entrambi 44%) sembrano essere i meno convinti dal provvedimento, insieme a quanti appaiono reticenti (44%).

Consideriamo ora come cambia il favore verso lo spegnimento dell'illuminazione sulle strade periferiche. Dal punto di vista socioprofessionale, il consenso più ampio arriva da liberi professionisti (46%) e pensionati (45%), impiegati (43%) e studenti (42%). Intorno al valore medio, poi, si raccolgono operai (37%) e disoccupati (35%), mentre al di sotto si fermano casalinghe (16%), imprenditori e lavoratori autonomi (30%). Se guardiamo all'influenza della politica, invece, vediamo che l'ipotesi di spegnere le vie periferiche appare più popolare tra gli elettori del Pd (47%) e chi guarda ai partiti minori (42%), anche se è tra i sostenitori di Azione-Italia Viva che viene raggiunta l'adesione più ampia (e maggioritaria, 57%). All'opposto, sono i sostenitori del M5s (32%) a mostrare la minore propensione ad accettare lo spegnimento delle periferie. Intorno alla media dell'area, infine, si raccolgono, gli elettori Forza Italia e FdI (entrambi 36%), quanti voterebbero per la Lega (35%) o si rifugiano nell'area grigia dell'incertezza o della reticenza (36%).

"E quindi uscimmo a riveder le stelle", con questo nuovo buio? Sembra di sì: secondo le analisi dell'associazione Veneto Stellato, è tornata visibile la Via Lattea dal Veneto. Una conseguenza dello spegnimento dei lampioni che anche Dante avrebbe probabilmente apprezzato.


NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 28 ottobre e il 5 novembre 2022 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1002 persone (rifiuti/sostituzioni: 4092), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,1% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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