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ULTIME EDIZIONI OSSERVATORIO SUL NORDEST |
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Gli adulti si preoccupano meno di un tempo del futuro dei giovani (24 maggio 2023)
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Nel Nord Est il dialetto è ancora vivo (10 maggio 2023)
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Nord Est e lavoro (3 maggio 2023)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULLA SOCIETÀ VICENTINA |
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X Rapporto Demos & Pi per Associazione Industriali Provincia di Vicenza (21 luglio 2011 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULL'ALTO VICENTINO |
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Rapporto 2005 (giugno 2005 - file pdf)
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Rapporto 2004 (gennaio 2004 - file pdf)
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Rapporto 2002 (giugno 2002 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI IL CIVISMO NEL NORDEST |
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Rapporto 2007 (gennaio 2007 - file pdf)
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Rapporto 2005 (gennaio 2005 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI ALTRE RICERCHE |
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Regionali 2015 - le stime di voto per il Veneto (15 maggio 2015)
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Il Veneto e la lega (9 marzo 2015)
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I veneti e l'informazione (18 dicembre 2009)
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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST: ENTRAMBI I GENITORI DEVONO PRENDERSI CURA DEI FIGLI
Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. |
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MAMMA E PAPÀ PARI SONO NEL PRENDERSI CURA DEI FIGLI [di Natascia Porcellato]
"I padri sono capaci quanto le madri di prendersi cura dei figli piccoli"? Sì, secondo i dati analizzati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino: complessivamente, è il 72% dei nordestini ad essere moltissimo (23%) o molto (49%) d'accordo con questa idea.
L'adesione, oltre che molto ampia, è anche piuttosto trasversale: uomini (71%) e donne (73%), per esempio, appaiono sostanzialmente concordi. Se guardiamo all'età, invece, vediamo che il maggiore consenso è rintracciabile tra giovani (83%) e quanti hanno tra i 35 e i 44 anni (78%); si attesta al 73% tra i 25-34enni e le persone di età centrale; si colloca al 68% tra gli over-55. E il livello di istruzione? Questa idea sembra condivisa in misura maggiore da chi ha conseguito un diploma o una laurea (76%), mentre intorno alla media dell'area si collocano quanti sono in possesso della licenza media (69%) o elementare (72%). Alcuni tratti interessanti emergono anche dall'analisi socioprofessionale. L'idea che entrambi i genitori possano parimenti occuparsi dei figli piccoli raccoglie intorno alla media un folto gruppo di categorie: qui ritroviamo operai (75%) e studenti (72%), con pensionati, imprenditori e liberi professionisti (tutti intorno al 70%). Si distinguono per un'adesione maggiore disoccupati (82%) e impiegati (76%), mentre più distaccate sembrano essere le casalinghe (67%).
Tutto a posto, dunque? Parità raggiunta? Non proprio. Infatti, se è vero che ai padri è riconosciuta una capacità di cura pari a quella delle madri, quando si incrocia il bivio lavoro-congedo genitoriale, riemergono stereotipi radicati. Così, l'accordo con l'idea che "Se una coppia ha dei figli piccoli, è sempre meglio che la madre resti a casa a prendersi cura di loro e il padre lavori" raccoglie l'adesione di oltre un nordestino su tre (34%).
In questo caso, inoltre, le caratterizzazioni sociali si fanno più marcate. Dal punto di vista anagrafico, sono under-25 (19%) e persone adulte (45-64 anni, 23-28%) a prendere maggiormente le distanze da questa visione, mentre intorno alla media dell'area si fermano i 25-34enni (34%). L'adesione più ampia (e maggioritaria) verso questa affermazione proviene dagli anziani (52%). Guardando al titolo di studio, invece, osserviamo che il consenso si fa più esteso tra quanti sono in possesso della licenza elementare (61%), scende tra chi ha conseguito quella media (35%) e tocca il valore più basso (24%) tra quanti contano su una laurea o un diploma.
Professionalmente, poi, emergono ulteriori indicazioni: operai (30%) e liberi professionisti (15%), insieme a studenti e impiegati (entrambi 20%) sembrano essere i settori meno propensi a condividere questa opinione, anche se il valore più basso è rintracciabile tra i disoccupati (9%). Al contrario, l'adesione più ampia proviene da pensionati e lavoratori autonomi (entrambi 46%), insieme alle casalinghe (50%). Ed è quest'ultimo dato, insieme al maggiore consenso registrato tra le donne (37%) rispetto agli uomini (31%), a suggerire che le prime a dover rompere gli schemi siano proprio le loro: che siano madri, oppure no. E che sia l'8 marzo, oppure no.
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NOTA INFORMATIVA L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 24 e il 27 gennaio 2023 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1003 persone (rifiuti/sostituzioni: 3572), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più. Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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