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Le mappe di Ilvo Diamanti
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LE MAPPE DI ILVO DIAMANTI

La geografia degli orientamenti culturali, sociali e politici degli italiani, tracciata dagli articoli di Ilvo Diamanti per La Repubblica.
NEL PAESE DEL NON VOTO IL CAMPO LARGO SI RAFFORZA AL SUD E AL CENTRO LA DESTRA TIENE IN PERIFERIA
[La Repubblica, 26 giugno 2024]

In questi giorni, si è votato per rinnovare l’amministrazione di oltre 200 comuni, tra i quali 29 città capoluogo. Il primo dato da considerare va oltre il voto. I partiti e le coalizioni. Letteralmente. Perché la partecipazione elettorale si è fermata sotto il 48%. Circa 15 punti in meno rispetto al primo turno. Il voto preferito dagli elettori, dunque, si è confermato il “non voto”. Il voto di chi non vota. Per dis-interesse, necessità. O, più semplicemente, per scelta consapevole. Per distanziarsi dai candidati rimasti. E (o) per marcare il proprio distacco dallo scenario delineato. Che, nei ballottaggi, è “significativo”. Perché “dà significato al non voto”. D’altra parte, il legame fra i cittadini e le istituzioni si è indebolito, negli anni. Anche a livello territoriale. I partiti, ormai, hanno poche relazioni con le città. Dove i rapporti resistono ed esistono ancora perché “le amministrazioni” hanno un volto conosciuto e ri-conosciuto. Espresso, appunto, dagli “amministratori”. I sindaci, in primo luogo. Lo sguardo d’insieme sui risultati delinea un successo del Centro Sinistra “largo.” Ed evidente. Soprattutto, dove si presenta alleato con altre forze “Civiche e di Sinistra”. Soprattutto con il M5S. Nei Comuni con più di 15 mila abitanti si afferma - e quindi governa - in 111 Comuni. Prima erano 102. Il Centro Destra rimane stabile. Governava in 81 Comuni. Ora in uno di meno. La differenza, dunque, la fa il “campo largo”. L’alleanza con il M5S. Soprattutto nel Centro Sud e nel Mezzogiorno. Dove il M5S ha radici più profonde. E il Centro Sinistra si è rafforzato.

Il Centro Destra, a sua volta, si conferma più solido nel Nord, come da tradizione. Meno nelle altre Regioni. Soprattutto per il declino della Lega.
Ma il “Campo largo” di Centro Sinistra si dimostra particolarmente forte - e si rafforza - soprattuttonei Comuni capoluogo. A conferma di una tendenza nota. Perché è divenuto, ormai da tempo, il riferimento politico dei “centri storici”. Della piccola e media borghesia. Mentre si è indebolito nelle periferie. E nei “piccoli centri” di provincia. In particolare, nelle Regioni del Centro Nord. Che un tempo erano definite “rosse”. Mentre ormai sono, al massimo, “rosa”.

Si osserva, inoltre, una permanenza delle “liste “civiche”, che rispecchiano l’attività e la presenza di gruppi e associazioni in ambito locale. Anche se mostrano un notevole grado di “mobilità”. Senza orientamenti precisi e condivisi. Perché la loro esperienza induce coloro che ne fanno parte e le guidano a cercare altri “approdi”. Per rafforzare e consolidare il loro ruolo. La loro presenza nelle istituzioni.

L’immagine che emerge da questa Mappa dei governi locali conferma una geografia frammentata. Differenziata. E, dunque, “fluida”. Dovunque. In ogni area del Paese. Ed evoca una riflessione proposta, circa 20 anni fa, da Carlo Azeglio Ciampi, allora Presidente della Repubblica. L’Italia, affermò Ciampi, è un «Paese di Regioni, città». Un «Paese di paesi». Fra loro diversi, ma non lontani. Perché ciò che unisce l’Italia, sono le sue di fferenze.

Ebbene, proprio questo è il problema e, al tempo stesso, l’obiettivo di chi agisce in questo Paese. E si propone di governarlo. Fare della diversità, sul piano sociale e territoriale, non un motivo di divisione e di conflitto. Ma di unità. Collaborazione. Perché ci sono molte e diverse Italie. E questo deve essere motivo di collaborazione. Di identità. Perché in Italia co-esistono diverse economie, diverse tradizioni culturali, diverse de-finizioni territoriali. Peraltro, la personalizzazione della politica appare particolarmente importante, in ambito regionale e cittadino. In quanto i Governatori e i Sindaci sono eletti direttamente. E danno un volto e un nome alle realtà locali. Costituiscono, in qualche, modo una forma di “presidenzializzazione”. In un Paese dove, come avviene dovunque, c’è una crescente richiesta di relazione (ed elezione...) “diretta” nei confronti di coloro che guidano il Paese. E i Paesi.

Per questi motivi la geografia delineata dalle elezioni amministrative che hanno avuto luogo nelle ultime settimane in molte città italiane è importante. E deve costituire un motivo di riconoscimento e identità, per i cittadini. Non solo a livello locale. Ma nazionale. E oltre. Perché l’Italia è una e, al tempo stesso, “molte”. E offre “molti” motivi di attrazione. Per citare un film di Paolo Sorrentino, è una terra dove è diffusa La Grande Bellezza .

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