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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST FAVOREVOLE A VIETARE IL CONSUMO DI ALCOO ALL'APERTO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
VIETATO BERE PER STRADA. SETTE SU 10 APPLAUDONO
[di Natascia Porcellato]

“Il primo bicchiere è per la sete; il secondo, per la gioia; il terzo, per il piacere; il quarto, per la follia”, scriveva il filosofo latino Apuleio. Così, se nel II secolo d.C. la preoccupazione era elencare le ragioni per alzare i bicchieri, oggi la tensione sembra riservata alla necessità di arginare almeno quelli alzati “per la follia”. E che siano città italiane o straniere, piccole o grandi, a spiccata vocazione turistica o meno: i regolamenti di polizia urbana o le ordinanze, in proposito, non mancano. Ma come vengono valutati questi provvedimenti dall’opinione pubblica di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della Provincia di Trento? Dai dati analizzati da Demos per l’Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, emerge un apprezzamento piuttosto esteso. Il 73% dei rispondenti si dichiara favorevole a questi interventi perché aumentano il decoro e limitano il problema degli schiamazzi o delle risse. Al contrario, è il 27% a mostrare la propria contrarietà in quanto “le persone devono essere libere di fare quello che vogliono e dove vogliono”.

Quale profilo possiamo tracciare per questi due orientamenti? Il primo tratto da mettere in evidenza è che in tutti i settori sociali considerati il sostegno verso iniziative che limitano il consumo di alcol in aree pubbliche come piazze, strade o parchi appare nettamente maggioritario; tuttavia, guardando nel dettaglio, possiamo apprezzare alcune indicazioni interessanti.

Dal punto di vista anagrafico, emerge come la condivisione più ampia di questi provvedimenti provenga dai giovani con meno di 25 anni (79%) e dagli adulti (78%). Non lontano dalla media dell’area, invece, si collocano le persone tra i 25 e i 34 anni (76%) e gli anziani (75%). È tra le persone di età centrale (35-54 anni), infatti, che il sostegno verso questi provvedimenti, pur mantenendosi ampiamente maggioritario, tende a diminuire in maniera più sensibile (66-69%), per lasciare maggiore spazio alla contrarietà legata alla libertà di scelta (31-34%).

Professionalmente, invece, osserviamo come la decisione di vietare il consumo di alcolici in spazi pubblici sia sostenuta in misura maggiore da casalinghe (84%) e disoccupati (79%), mentre i valori di impiegati (72%) e pensionati (76%), studenti (75%) e liberi professionisti (70%) non si discostano dalla media. Al di sotto di questa soglia (60%), invece, si fermano gli imprenditori e i lavoratori autonomi, tra i quali appare più estesa una certa avversione a queste iniziative (40%).

Veniamo, infine, al fattore politico. Anche qui appare piuttosto evidente una certa trasversalità del favore verso le ordinanze che limitano il consumo di alcol in piazze e strade. L’apprezzamento verso questi provvedimenti, infatti, proviene, in misura del tutto bypartisan, da chi voterebbe per Fratelli d’Italia (85%) o il Movimento 5 Stelle (82%), da chi è vicino a Forza Italia (79%) o alla Lega (77%), da quanti si riconoscono nel Partito Democratico (75%) o in una delle formazioni minori (72%). È solo tra quanti si rifugiano nell’area grigia dell’incertezza o della reticenza, infatti, che tende a farsi (relativamente, 36%) più consistente la quota di chi appare contrario alla limitazione della libertà di bere nei luoghi pubblici.


NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 13 e il 17 maggio 2024 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1.002 persone (rifiuti/sostituzioni: 3.020), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,10% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all’unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it

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